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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Il Grande Torino


Lo scorso 4 maggio li abbiamo ricordati, ora riviamo nella memoria le loro gesta.

Erano considerati gli Invincibili di quel periodo, erano e sono una delle squadre più forti che l'Italia e l'Europa abbiano mai conosciuto nell'arco del 1900. Ma quel 4 Maggio del 1949 quella squadra ha lasciato per sempre questo mondo. Nella Tragedia di Superga l'intera squadra perse la vita.


Era una squadra che in un periodo di 8 anni aveva conquistato quasi tutto quello che c'era da vincere in Italia: 5 scudetti consecutivi e una Coppa Italia.

La nascita del Grande Torino può essere datata nell'estate del 1939, quando l'imprenditore Ferruccio Novo assunse la presidenza dell'A.C. Torino, e iniziò a lavorare prendendo spunto dalla politica sportivo-imprenditoriale di Edoardo Agnelli nella Juventus nella prima metà degli anni '30.

Nonostante l'inizio del Secondo Conflitto Mondiale, i giocatori rimasero in patria e permisero alla società granata di sviluppare con il passare degli anni nuove strategie, sia sul campo sia imprenditoriali, in quanto in quel periodo non erano previste le grandi manovre monetarie dell'epoca contemporanea.


Ferruccio Novo e Andrea Galassi. 

Con il passare del tempo il Torino inizia a confermarsi in Italia, e il periodo d'oro della società granata comincia a partire dalla stagione 1942/1943. Nella squadra allenata dal tecnico ungherese Kuttik c'erano giocatori di primo ordine; dagli esperti portieri Bodoira e Cavalli ai difensori d'esperienza Ferrini ed Ellena e di qualità come Piacentini e Cassano, fino ad arrivare ai bomber Gabetto e Ossola. La partenza in campionato però risulta difficile, con la lotta scudetto che si protrae fino all'ultima giornata, in cui il Torino, con un gol di Mazzola, espugnò Bari e riuscì ad arrivare davanti alla sorpresa di quell'anno, il Livorno. Quello stesso anno la società granata riuscì anche a conquistare la Coppa Italia, e fu la prima nella storia a fare doppietta.

Da quella stagione in poi sarà un dominio granata in campionato, fino a quel tragico 4 Maggio del 1949.

Il Torino va a Lisbona per disputare un'amichevole contro il Benfica, per omaggiare Ferreira: la gara, disputata il 3 Maggio, viene vinta dalla squadra granata con il risultato di 4-3.








A questo punto c'è il volo di ritorno da fare, viaggio risulterà fatale ai giocatori granata. L'aereo su cui si trovava la squadra incontra una fitta nebbia tra Torino e dintorni, e andando fuori rotta va a sbattere contro i muraglioni di sostegno del giardino della Basilica di Superga. L'impatto fu devastante e le 31 persone a bordo morirono sul colpo. Tutti fra calciatori, staff tecnico, giornalisti ed equipaggio morirono in quel tragico incidente, lasciando senza fiato tutto l'ambiente calcistico e non solo.



Il giorno dei funerali quasi un milione di persone scese in piazza a Torino per salutare un'ultima volta quegli Invincibili. Solo il destino li potè fermare.





Formazione tipo Torino 1948/1949:
Bacigalupo, Ballarin, Maroso, Grezar, Rigamonti, Castigliano, Menti, Loik, Gabetto, Mazzola, Ossola
Allenatore: Lievesley











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