| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana...
A causa della gara di andata contro gli ucraini il Napoli rischia di non qualificarsi agli ottavi: cosa migliorare?
DISTRAZIONI
Proprio così, all'andata troppe distrazioni. Ma c'è da dire che era inizio settembre, la squadra non era così rodata e alla Donbass Arena giocò con Milik centravanti puro, la fase offensiva non fu così conclusiva. Al contrario lo Shakhtar fu a sua volta molto cinico nello sfruttamento delle ripartenze, approfittando di un Napoli sicuramente non perfetto tatticamente. Squadra troppo lunga e schiacciata, poco comunicante e quindi troppe incomprensioni, nella manovra e soprattutto nella fase difensiva.
RACCORDO
Gli arancio-neri di Fonseca sono ricchi dell'eredità di Lucescu, allenatore che ha sempre dettato un gioco arrembante, propositivo, tatticamente accurato, ma insidioso per via di ripartenze rapide che trovano punto di forza nei velocisti e fantasisti a disposizione, basati ovviamente su una difesa solida e un centrocampo leggero ma intelligente. Per il Napoli dunque serviranno degli atteggiamenti tattici per adattarsi al non facile avversario. In particolare, per attaccare con più frequenza, servirà un centrocampo folto, che non dia a disposizione troppe linee di passaggio agli ucraini e che spinga la difesa al pressing alto per bloccare i continui attacchi: le ali dello Shakhtar, in occasione di contropiede, si infilano con molta facilità e creano superiorità in pochi attimi. Parola d'ordine: raccordo (tra i reparti). Solo così si può dominare.