| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana...
| Lele Aglietti |
Alla Cosmos Arena di Samara va in scena il quarto di finale tra la Svezia di Andersson e l'Inghilterra di Southgate.
Le due compagini vengono da una qualificazione tutt'altro che semplice, con gli inglesi che hanno dovuto affrontare il tabù dei rigori contro una Colombia poco arrendevole, mentre gli svedesi a San Pietroburgo hanno spedito a casa la Svizzera aggrappandosi ad un lampo di Emil Forsberg, aiutato da deviazione.
Tracciando un percorso, l'ostacolo Colombia per i Three Lions è stata la prima vera insidia, dopo un girone che all'ultima giornata ha permesso addirittura turn-over a Mr.Southgate, mentre la Svezia è squadra che sta costruendo mattone dopo mattone un castello sotto i piedi, liquidando il Messico e tenendo testa alla Germania di Low.
Finora Andersson ha cambiato ben poco della sua formazione nelle varie esibizioni di questa Coppa del Mondo: Berg e Toivonen titolari inamovibili del 4-4-2, in cui agiscono esterni avanzati Claesson e Forsberg, uomo-qualificazione; al centro collaborano Ekdal e Larssen, mentre la linea difensiva titolarissima è composta da Lustig, Lindelof, capitan Granqvist e Augustinsson.
Il solo assente nell'ultima uscita contro la Svizzera è stato Larsson per infortunio muscolare.
La squadra svedese conta in maniera particolare sull'esperienza dei propri uomini, tra i quali forse nessuno spicca per eccezionali capacità, ma ognuno ha già una carriera scritta dietro di sé, ed è forse tale esperienza ad aver portato alla Nazionale di Andersson una solidità che, almeno finora, può fare invidia anche alle squadre più attrezzate.
I Three Lions sono, a tutti gli effetti, la squadra dell'uragano Harry Kane.
Il centravanti inglese certamente immancabile nell'Undici titolare, ma soprattutto nel tabellino: è lui al momento il capocannoniere del torneo. La spina dorsale del 3-5-2 inglese, oltre a Kane, fa affidamento sulla classe di Lingard e sulla sicurezza difensiva di Stones. Nel tandem d'attacco Sterling accompagna l'uragano, mentre Young e Trippier favoriscono lo sviluppo del gioco sulle fasce. Talento cristallino quello di Dele Alli, all'apice della sua consacrazione tra i grandi.
Escluse sorprese, le squadre a Samara riconfermeranno quanto fatto vedere nelle ultime tre settimane: per la Svezia ha recuperato dall'infortunio Larsson, che tornerà al fianco di Ekdal; l'assenza dello squalificato Lustig potrebbe essere risolta con Krafth, terzino del Bologna.
Southgate dovrebbe invece non apportare cambiamenti: nel 3-5-2 solito, al fianco di Alli e Lingard amministrerà Henderson, mentre Stones dovrebbe essere affiancato da Walker e Maguire.
Pickford e Olsen a sfidarsi da lontano.