Passa ai contenuti principali

Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana...

Quarti di finale: Russia-Croazia

| Emanuele Onofri |

Stasera alle 20 al Fisht Stadium di Soči andrà in scena l’ultimo dei quarti di finale tra Russia e Croazia: la vincente incontrerà l'Inghilterra in semifinale.


Sarà una partita storica per entrambe le nazionali qualunque sia il risultato: la Russia infatti non era mai arrivata a questo punto di un Mondiale dallo scioglimento dell’URSS, ufficialmente avvenuto il 26 dicembre 1991. La Croazia invece ha l’obiettivo di eguagliare il risultato di Francia ’98, dove furono eliminati proprio dai padroni di casa e futuri Campioni del Mondo, perdendo la semifinale per 2-1 dopo essere stati in vantaggio.
Eccezionale il cammino di entrambe durante il Mondiale, con la Croazia a punteggio pieno nel girone dell’Argentina e il passaggio del turno arrivato contro la Danimarca solo ai calci di rigore, mentre la Russia, seconda nel girone alle spalle dell’Uruguay, è riuscita ad arginare per 120’ le Furie Rosse della Spagna, battendola ai rigori con un superlativo Akinfeev che ha parato i tiri dagli undici metri di Koke e Iago Aspas.


Poche invece saranno le sorprese negli undici titolari di entrambe: la Russia confermerà i. 3-4-2-1 proposto contro la Spagna con Fernandes Ignashevich e Kutepov davanti ad Akinfeev, Kuziaev e Zobnin fungeranno da frangifrutti in mediana, con Zhirkov e Smolnikov sulle fasce. Davanti la stella Golovin e Cheryshev proveranno ad innescare il gigante Dzyuba.


La Croazia invece si presenterà con il suo identitario 4-2-3-1 con Subasić in porta, davanti a lui Vrsaljko, Vida, Lovren e Strinić a formare la linea difensiva che sarà protetta da Rakitić e Brozović, ancora preferito a Kovacić. Perisić e il sorprendente Rebić agiranno sulle fasce con Mario Mandzukić nel ruolo di attaccante con alle sue spalle il capitano Modrić, una delle stelle che più .

Sarà sicuramente una partita accesissima, con la favorita Croazia che dovrà affrontare anche il pubblico casalingo, che non vuole vedere infranto il proprio clamoroso sogno di vittoria del Mondiale in casa.

Popolari

In Irlanda esiste un campionato?

| Giordano Pantosti | “There is no league in Ireland”. Così affermò Giovanni Trapattoni il 9 settembre 2013, due giorni prima di rescindere il contratto che lo legava alla nazionale irlandese in qualità di ct. La situazione sta cambiando?

L'utilizzo dei blocchi nel calcio

| Francesco Lalopa | L'interscambio di idee e soluzioni tra uno sport ed un altro (ovviamente dove possibile) consente l'arricchimento del ventaglio di soluzioni a disposizione di un allenatore, rendendo sempre imprevedibile l'approccio della propria squadra alle varie situazioni di gioco. In questa sede andremo a parlare dei blocchi: soluzione che il calcio ha preso in "prestito" dalla pallacanestro per un loro utilizzo del tutto particolare. E' divertentissimo portarli ma è decisamente poco piacevole riceverli.

Ritornare grandi: Ernesto Valverde

| Francesco Lalopa | Conclusosi il triennio di Luis Enrique sulla panchina blaugrana, l'uomo scelto per riportare ai vertici il Barcellona è Ernesto Valverde. L'ex attaccante di Bilbao e Barcellona giunge al Camp Nou come allenatore dopo un quadriennio ricco di soddisfazioni in terra basca. A lui sarà affidato l'arduo compito di far dimenticare al popolo catalano le delusioni dell'ultimo anno e mezzo. La carriera di Valverde si è divisa fondamentalmente tra due regioni caratterialmente molto forti ed identitarie: i Paesi Baschi e la Catalogna. Dai loro popoli di certo avrà appreso qualcosa. Non è la prima volta che Ernesto Valverde vive un'esperienza in catalogna: infatti nel biennio '88-'90 ha giocato a Barcellona sotto la guida di Johan Cruijff, allenatore che ha influenzato le generazioni calcistiche successive e che ha creato un vero e proprio modo di vivere ed interpretare il calcio, prima che Guardiola lo perfezionasse. Di Cruijf...

Passaggio di consegne

| Francesco Lalopa | Dal nevrotico Sabatini all'imperscrutabile Monchi, l'universo giallorosso si prepara ad un altro cambio di mentalità. Il "Leone di San Fernando" e la "Lupa". Chissà che la curiosa accoppiata non sia fruttuosa... Quando ci si appresta a cercare un nuovo lavoro dopo aver passato anni nella stessa azienda, la prima cosa che si fa è aggiornare il curriculum vitae, in modo tale da far capire al proprio interlocutore di avere a che fare con un professionista serio, di essere uno che il proprio lavoro lo sa fare. Se guardassimo tutti quanti al curriculum di Monchi dopo il suo addio al Siviglia, faremmo certamente caso ai trofei vinti oltre che ai talenti scovati in giro per il mondo: sono ben 5 le Europa League (oltre altri trofei) vinte dalla squadra andalusa sotto la sua guida. Eppure quella che per tanti direttori sportivi può essere considerata una dote, per Monchi può, tutto a un tratto, trasformarsi in un fardello, uno di q...