| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana...
| Francesco Lalopa |
I mondiali entrano sempre più nel vivo con l'inizio dei quarti di finale con un tabellone sempre più sorprendente. In questo primo quarto il solido Uruguay da un lato e la favoritissima Francia dall'altro si contendono un posto in semifinale.
L'Uruguay di Oscar Tabarez si presenta a questo quarto di finale forte di una delle migliori difese della competizione, in grado di subire solamente una rete dall'inizio del Mondiale, guidata da una coppia difensiva affiatatissima come quella composta da Godin e Gimenez. Il 4-4-2 schierato fino ad ora da Tabarez si è dimostrato sufficientemente compatto e collaudato in una competizione ostica come il Mondiale, infatti i sudamericani difficilmente si sono trovati in sofferenza in fase difensiva e solamente contro un Portogallo all'arrembaggio hanno dovuto prestare particolarmente attenzione, limitando comunque la squadra di Cristiano Ronaldo ad appena 5 tiri in porta sui 20 totali effettuati.
La sfida dei quarti di finale si presenta veramente ostica per la "celeste", obbligata ad affrontare i principali candidati alla vittoria finale senza il vero leader della squadra: Edinson Cavani. Il giocatore del PSG infatti sarà costretto a guardare la sfida dalla tribuna. A caricarsi quindi il peso di tutto l'Uruguay sulle spalle dovrà essere il suo compagno di tandem Luis Suarez, che fino ad ora ha giocato un Mondiale tra luci ed ombre, lasciando spesso che fosse proprio l'ex giocatore di Napoli e Palermo a prendersi le responsabilità maggiori in attacco. Con il forfait di Cavani cambierà parzialmente anche l'impostazione tattica della squadra: Suarez molto probabilmente giocherà da unica punta, ruolo che predilige maggiormente, mentre alle sue spalle potrebbero agire due trequartisti come Bentancour ed Arrascaeta. Nel mezzo del campo ci sarà un regista capace come Torreira, impostosi nel nostro campionato come uno dei migliori centrocampisti in circolazione, affiancato dall'interista Vecino e da Nahitan Nandez. Il 4-3-2-1 viene quindi completato dalla classica difesa presentata fino ad ora che ha regalato tante gioie a Tabarez.
Dall'altro lato della barricata troviamo la Francia di Deschamps. I "bleus" si caratterizzano per essere una squadra importante fisicamente che fa degli strappi dei singoli la propria forza, nonostante possa contare in ogni reparto giocatori di caratura assoluta. Il 4-3-3 dei francesi è un modulo certamente offensivo, pronto a mutare rapidamente in un 4-2-3-1 grazie alla possibilità di inserire in corsa elementi come Fekir o Dembelè. Al centro dell'attacco c'è Olivier Giroud, giocatore utilissimo come boa attorno alla quale possono muoversi i restanti rapidissimi giocatori come Griezmann, leader tecnico e carismatico del gruppo e Kylian Mbappè, gioiellino ancora tutto da plasmare ma che già da due anni sta dimostrando di avere un talento non comune, come già fatto vedere nella sfida contro l'Argentina, partita vinta grazie ad una sua doppietta ed al rigore procurato nel primo tempo. A centrocampo tre giocatori super fisici come Pogba, fino ad ora ancora in ombra, Kantè e Matuidi a svolgere sia compiti di copertura che d'appoggio per l'attacco. Dietro troviamo la difesa a 4 composta da Pavard, autore di un gol stupendo contro l'argentina, Umtiti e Varane al centro ed Hernandez a sinistra a protezione del capitano Lloris.
Nonostante la Francia possa vantare una delle compagini migliori del torneo, tanti sono i dubbi che possono venire in mente su questa squadra. Fino ad ora non ha mai convinto totalmente per l'approccio mostrato durante le partite e per la difficoltà dimostrata nell'indirizzare a proprio favore l'incontro. Sebbene abbia avuto un girone largamente abbordabile l'unica vittoria considerevole è arrivata contro un'Argentina in piena crisi. Se si vuole evitare una delusione in finale come nello scorso Europeo è il momento di tirare fuori una dimostrazione di forza da parte dei "galletti".
La sfida tra queste due compagini si presenta come equilibratissima: se da un lato c'è il talento nettamente superiore dei giovani francesi, dall'altro c'è la grinta e la compattezza di un gruppo collaudato e solido. Peserà però la grande assenza di Cavani, giocatore che fino ad ora è stato in grado di decidere le sorti di ogni partita dell'Uruguay. Riuscirà Suarez a caricarsi in spalla la squadra per superare quest nuovo ostacolo apparentemente insuperabile o saranno Griezmann e soci ad avere la meglio?