| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana...
| Emanuele Onofri |
Justin Kluivert, classe ‘99 e figlio di Patrik Kluivert, è il profilo su cui la Roma ha deciso di puntare per incrementare il potenziale offensivo, mantenendo la linea verde imposta dal DS Monchi sin dal suo arrivo.
L’esterno d’attacco olandese è stato acquistato dai giallorossi per 17 milioni di euro più 1.5 di bonus dall’Ajax, vincendo la concorrenza di numerosi top club europei che gli avevano messo gli occhi sopra, visto il grande impatto che Justin ha avuto con i lancieri dell’Ajax: dopo l’esordio nella stagione 16/17 è diventato titolare in quella passata dove tra campionato e coppe ha collezionato 11 reti in 36 partite. Si ricorda di lui anche un siparietto con Mourinho, suo grande estimatore, che dopo la finale di Europa League, vinta dallo United contro l’Ajax nel 2017, era andato a complimentarsi con lui assicurandogli che sarebbe diventato un top player, magari proprio sotto la sua guida tecnica, cosa che non sembra accadrà nell’immediato futuro.
Kluivert Junior gioca nello stesso ruolo del padre ma possiede caratteristiche diverse. Justin infatti non ha la forza fisica che ha contraddistinto la carriera del padre ma il suo baricentro basso gli permette di essere molto rapido nella corta distanza e questo, unito all’innata facilità di dribbling, gli permette di saltare l’uomo molto facilmente anche nello stretto. Sicuramente con l’arrivo in Serie A dovrà affrontare difensori molto più ostici, ma dovrà soprattutto migliorare la fase difensiva che già con l’Ajax faceva in modo abbastanza superficiale, commettendo spesso fallo per fermare l’avversario. Sicuramente in questo lo aiuterà Di Francesco, visto anche il grande lavoro fatto con Ünder la passata stagione, e sarà curioso vedere se la Roma farà operazioni in uscita in quel ruolo visto che Kluivert per ora è nelle gerarchie dietro sia a Diego Perotti che a El Shaarawy (uno dei due è in partenza).
Troverà comunque modo di accumulare minuti visto l’ampio uso di esterni d’attacco di Di Francesco a causa del faticoso lavoro che devono svolgere nel suo modo di interpretare il 4-3-3.