| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana...
| Emanuele Onofri |
Sarà Lazio - Atalanta la finale di Coppa Italia che andrà in scena il 15 maggio allo Stadio Olimpico, una sfida che non ci si aspettava ad inizio stagione, ma che le due squadre hanno meritato nel corso della competizione, soprattutto per le due semifinali giocate: due sfide ad alta tensione ma molto diverse sul piano tattico come si può notare dai risultati totali scaturiti, ma andiamo per ordine.
Mercoledi sera la Lazio si è presentata a San Siro forte della rete inviolata in casa ma con l’obbligo di dover segnare almeno una rete all’ottima difesa rossonera per poter sperare nel passaggio del turno dopo lo 0-0 dell’andata. Come se non bastasse il clima di una semifinale la sfida è stata ulteriormente caricata di tensione dopo il recente Milan-Lazio di campionato, partita importantissima in zona Champions e finita 1-0 per i rossoneri con tanto di polemica per il comportamento antisportivo di Bakayoko e Kessie. La partita è stata come ci si aspettava molto bloccata, ma con la Lazio che ha avuto diverse occasioni per segnare, scaturite quasi sempre dal piede del mattatore di serata, Joaquin Correa, che è stato fermato diverse volte da un ottimo Reina, fino all’ora di gioco quando in contropiede è riuscito a centrare il bersaglio portando la Lazio in vantaggio e in finale alla vittoria, considerata la mancanza di reazione della squadra di Gattuso, sembrata decisamente fuori forma e resasi pericolosa solo nel primo tempo con un insidioso tiro di Calabria.
Ricchissima di gol invece la doppia sfida tra Atalanta e Fiorentina con il risultato totale di 5-4 che ha portato la Dea in finale di Coppa Italia ben 23 anni dopo l’ultima amara volta proprio contro la Fiorentina. Dopo lo spettacolare 3-3 dell’andata l’Atalanta era data per favorita e forse questo le ha fatto avere un atteggiamento molto più passivo del solito ad inizio gara: questo è stato unicamente di stampo viola con il gol di Muriel innescato nello spazio da Chiesa con il chiaro errore di Djimsiti in fase difensiva e con l’occasionissima per lo 0-2 fallita da Veretout a tu per tu con Gollini. Un’ingenuità di Ceccherini permette però all’Atalanta di rimediare all’errore e di trovare il gol del pareggio dal dischetto con Ilicic ed iniziare a macinare gioco, trovando nella seconda frazione il gol del definitivo 2-1 con il Papu Gomez, grazie soprattutto ad un intervento a dir poco scomposto del giovane portere viola Lafont. Fiorentina battuta e finale raggiunta con la speranza di mettere in bacheca la seconda Coppa Italia dopo l’edizione del ‘62/‘63 dove battè in finale il Torino, solo che questa volta avrà di fronte la Lazio vogliosa di riscatto perchè reduce da due sconfitte nelle ultime due finali giocate.