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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Eurosfidanti: Arsenal


Dall'ultimo confronto tra Arsenal e Napoli sono passati cinque anni e mezzo e sono cambiate veramente tante cose: i Gunners hanno alzato tre FA Cup e salutato il più grande allenatore della loro storia mentre il Napoli sta vivendo il miglior momento della sua storia recente, consolidando il suo status di big del calcio italiano.


Cinque anni e mezzo dopo l'ultima volta l'equilibrio la fa ancora da padrona ma per il Napoli sarà fondamentale fare bene nell'andata all'Emirates e non sarà affatto facile dato che i Gunners hanno perso solo due partite in casa in tutta la stagione.


La sconfitta dell'ultimo turno contro l'Everton conferma le fatiche fatte in trasferta dai Gunners nel 2019 (una vittoria nelle ultime sette partite) ma non deve tranquillizzare il Napoli in quanto l'Arsenal era in una versione abbastanza rimaneggiata per le assenze di diversi titolari: alcuni out per piccoli infortuni, altri sacrificati sull'altare del turnover. 

Per la sfida dell'Emirates Emery dovrebbe avere più o meno l'intera rosa a disposizione con le eccezioni dei lungodegenti Bellerin, Holding e Welbeck; il primo sarà senza dubbio l'assente più pesante a causa della mancanza di ricambi sulla fascia destra, con Lichtsteiner ormai del tutto accantonato e Maitland-Niles che soffre molto in fase difensiva; d'altro canto Kolasinac sulla fascia sinistra costituirà una seria minaccia per Hysaj alla luce della sua grande presenza sia in termini di forza fisica sia per la quantità di palloni che gioca, con ottima qualità, per le punte. 

La linea difensiva nella nuova gestione tecnica si è sensibilmente consolidata grazie all'inserimento del greco Sokratis ma in trasferta tende a mostrare i suoi limiti: l'Arsenal infatti ha subito gol in tutti i match esterni del 2019.



Le scelte di Emery saranno un po' più imprevedibili a centrocampo dove presumibilmente proverà a schierare una mediana più di lotta con Torreira che dovrà pressare i palleggiatori del Napoli e aiutare la fase di recupero per poi affidare la gestione del possesso a chi, tra Guendouzi e Xhaka occuperà l'altro posto in mediana. 

Ancora più difficili da prevedere saranno le scelte in attacco in quanto Emery ha alternato senza troppa continuità sia il sistema a due punte, con Lacazette e Aubameyang a sfruttare gli assist di Özil, sia quello con due mezze punte che prevede Mkhitaryan e Iwobi a muoversi dietro Aubameyang. Tra questi due schieramenti il secondo sembra il più plausibile nella partita di ritorno a Napoli, in cui Emery proverà a non sbottonare troppo la squadra tenendo in serbo qualche opzione per la ripresa; viceversa all'Emirates lo schieramento di partenza potrebbe essere un po' più offensivo, per cercare di indirizzare subito la qualificazione. 

Nonostante alcune scelte più conservative rispetto alla gestione Wenger, l'Arsenal di Emery non rinuncia mai ad attaccare e i 37 gol stagionali dei due centravanti dimostrano come in cinque anni e mezzo sia cambiato tanto ma non proprio tutto.

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