| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana...
| Massimiliano Strati |
Dalle 13 del 1930 alle 48
del 2026.
Ebbene sì. Tra 9 anni assisteremo ad un Mondiale che
diventerà sempre più globale e che presenterà alcuni cambiamenti.
Ciò che di sicuro non cambierà sarà che la nazione che si
aggiudicherà il titolo dovrà giocare e vincere 7 partite, come
adesso. Vedremo, però, a differenza di quanto accade adesso, 16
gironi da 3 squadre che porteranno alle 32 che si sfideranno in gara
secca fino alla finale.
Assisteremo, quindi, ad un allargamento della
manifestazione; il nuovo scenario dovrebbe prevedere 16 posti per
l’Europa (due posti in più rispetto a
quelli attuali), 9 o 10 posti per l’Africa, 8 o 9 posti per l’Asia,
6 0 7 per il Sudamerica, 6 o 7 posti per Nord e Centro America ed un
posto per l’Oceania.
La decisione di allargare il Mondiale a 48
squadre segnerà probabilmente l’ultima evoluzione di questa
competizione che, esclusa l’edizione del 1930, dove partecipava
solo chi poteva permettersi il viaggio fino in Uruguay, ha ospitato
dal 1934 in poi 16 squadre (per gran parte europee).
La prima, vera
svolta arrivò nel 1982 con l’allargamento a 24 squadre e
l’inserimento di una seconda fase a gironi subito eliminata per far
spazio all’eliminazione diretta. Tutto cambia, però, da Francia
’98 con l’allargamento a 32 squadre da cui trassero beneficio
soprattutto Africa (5 posti garantiti) ed Asia (almeno 4
qualificate).
Successivamente abbiamo assistito solo ad un paio di
novità come la decisione di fra qualificare di diritto solo ed
esclusivamente la nazione ospitante (fino al 2002 si qualificava
direttamente anche la detentrice della coppa) e la possibilità di
far organizzare il torneo a più di un paese, come accaduto per i
mondiali in Corea e Giappone del 2002.
È inutile negare come ci
sia curiosità di fronte ad una scelta che sicuramente porterà un
bel cambiamento nello svolgimento di tale competizione, ma allo
stesso tempo la speranza è che si possa comunque assistere ad un
Mondiale avvincente e competitivo, che non diventi un calderone di
nazionali.