| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana...
Il Napoli di Sarri sarà ancora più camaleontico con l'acquisto di Pavoletti.
Classe 88, Livornese come Lucarelli
(anche lui approdò al Napoli così tardi), 188 cm per 83 kilogrammi.
I partenopei appesantiscono con questo nome l'attacco un smembrato
per l'addio di Higuain, l'infortunio di Milik e la scarsa efficacia
di Gabbiadini, una serie di eventi sfortunati. Sarri è quindi
passato ad un attacco leggero, con una sorta di falso 9 (Mertens)
con le ali o i centrocampisti incursori, un sistema sperimentato
molto poco e quindi non molto efficace, anche per la scarsa imponenza
fisica degli attaccanti.
Secondo i dati il Napoli di quest'anno
ha concentrato il suo attacco sulle fasce senza così grande successo
come ci si aspettava, risultando una squadra molto discontinua
davanti.
Finalmente con l'acquisto di Pavoletti
e il ritorno vicino di Milik le carte in tavola possono cambiare
disposizione. Andiamo a vedere le possibili soluzioni:
Due punte (con rombo alto)
Sarri l'anno scorso ha fatto delle due
punte il punto di forza del Napoli (e ancora prima ad Empoli).
Insigne e Hamsik (o Mertens quando trovava spazio) si alzavano sulla
trequarti, a fare le seconde punte, e Callejon e Higuain agivano a
meraviglia. L'idea di avere due seconde punte scaltre e rapide e due
centravanti di cui uno agile e incursore e l'altro cinico e fisico si
può ripresentare con Hamsik, con Mertens (decisamente favorito su
Insigne), Pavoletti e di nuovo Callejon, in attesa del recupero
totale di Milik:
Tridente mobile (una sorta di 4-2-3-1)
Pavoletti non sa gestire benissimo il
pallone con i piedi, ma fa benissimo il lavoro sporco per liberarsi e
ha le conclusioni ciniche da grande attaccante. Ha bisogno di
supporto, meglio che il gioco si concentri verticalmente e che ci
siano un trequartista e un'ala a temperare la costruzione offensiva:
Sono solo due soluzioni, ma sappiamo
che Sarri tirerà fuori qualche pallottola sconosciuta e non ci resta
pertanto che attendere. Intanto gustatevi l'imponenza di Pavoletti nel goal del 3-0 contro il Milan.