| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede
| Emanuele Onofri |
Era ormai nell’aria, e dopo tre stagioni di contestazione, tra cattive prestazioni, retrocessioni ed esoneri, Maurizio Zamparini ha dato le dimissioni dalla carica di presidente del Palermo, che verrà acquistato da un fondo angloamericano ufficialmente la prossima settimana, sperando che non si ripeta lo stesso teatrino che sta avvenendo nel passaggio di proprietà del Milan.
Il 27 febbraio alle 18.00 il comunicato ufficiale della rinuncia dell’imprenditore friulano ha fatto esultare i tifosi rosanero che da tempo attendevano questa decisione: questi si erano schierati apertamente contro il presidente Zamparini, specialmente nell’ultimo periodo, quando il cuore del tifo palermitano aveva deciso di disertare lo stadio in modo rendere la protesta ancora più palese.
Dopo un breve periodo Zamparini ha però annunciato che potrebbe avere una carica decisionale anche all’interno della nuova dirigenza, ma le voci che filtrano, nonostante l’identità dei nuovi proprietari non sia ancora stata rivelata, è che non gli sia stata offerto di più che una carica di presidente onorario, senza alcun potere decisionale. Le probabilità che Zamparini accetti questa condizione sono piuttosto basse, considerata anche la petizione dei tifosi del Palermo che stanno chiedendo al sindaco di revocare la carica di cittadino onorario del capoluogo siciliano proprio all’ex patron.
L' Analisi
La separazione tra Zamparini ed i colori rosanero era ormai irrevocabile, negli ultimi anni la squadra aveva toccato il fondo ed il continuo cambio di allenatore quasi alla prima sconfitta sembrava diventata più un’abitudine che un’oculata scelta dirigenziale. Ma il Palermo sotto Zamparini non è stato sempre questo: a vestire la maglia rosanero sono stati grandi calciatori che ora militano nelle migliori squadre europee. Partendo da Sirigu e Barzagli, passando da Cavani, Pastore, Vazquez e Dybala ed arrivando all’ultima stella uscita da Palermo, il Gallo Belotti, capocannoniere insieme ad Higuain e Dzeko nel nostro campionato e con un futuro, ironicamente roseo, davanti. L’errore per il quale Zamparini viene accusato è anche quello di non aver saputo trattenere nessuno di questi campioni, ma francamente, ne aveva la possibilità? Nel calcio di oggi dove purtroppo i soldi hanno più potere dei sentimenti, una società media in ambito europeo non è in grado di resistere alle avances dei club più ricchi, così come un giocatore, magari non palermitano, è attratto da competizioni più quotate, maglie storiche ed ingaggi con qualche zero in più. La colpa di Zamparini non è stata quella di non resistere ai milioni del PSG per Pastore, a quelli di De Laurentiis per Cavani, del Siviglia per Vazquez o a quelli della Juventus per Dybala, ma la vera e propria colpa è stata quella di aver investito quei soldi in giocatori non all’altezza di un campionato come quello di Serie A.
Con la nuova società si spera di vedere un Palermo nuovo, tornato in auge nel calcio italiano, nonostante la probabile partecipazione al campionato di Serie B il prossimo anno. L’investimento di circa 200 milioni da parte della nuova società non saranno destinati esclusivamente alla parte tecnica della società, saranno almeno per metà destinati ad un progetto per un nuovo stadio ed un nuovo centro sportivo, sfruttando l’onda lunga della decisione del nuovo stadio a Roma e avendo constatato che non solo la squadra, ma anche il Renzo Barbera non sembra più adatto al calcio moderno.