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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana...

Cosa ci lascia questa sosta delle Nazionali ?

| Francesco Lalopa |

La pausa per le Nazionali appena trascorsa porta con sé ampi spazi di riflessione sulle situazioni che stanno attraversando due delle squadre più iconiche del calcio mondiale: l'Olanda che fu del "calcio totale" e, molto probabilmente, una delle Argentine più forti di sempre che rischiano di non qualificarsi ai prossimi Mondiali a causa di dissidi interni e crisi di gioco.




L'Olanda negli anni '70 cambiò radicalmente il modo di vedere e di interpretare il calcio, l'avvento del calcio totale scardinò totalmente i principi calcistici dell'epoca e pose le fondamenta per tutte le idee di gioco che vediamo oggi espresse sul campo: dal tiki taka al più semplice possesso palla. La Nazionale che fu dei vari Van Basten, Overmaars, Kluivert, Gullit, Cruijff oggi attraversa un profondo momento di crisi, culminato nella sconfitta per 2-0 contro la modestissima nazionale bulgara nelle Qualificazioni alla Coppa del Mondo del 2018. Quella che è una delle squadre più talentuose d'Europa rischia di mancare per la seconda volta in pochi anni l'appuntamento coi palcoscenici che contano e le parole dure pronunciate da Kevin Strootman dopo la sconfitta hanno fatto scattare il campanello d'allarme, mettendo gli Oranje sotto la lente d'ingrandimento degli esperti di tutta Europa che si domandano ora da cosa scaturisca questo periodo buio. Principalmente si può attribuire la colpa di questi "fallimenti" al parzialmente-mancato ricambio generazionale: la squadra è ricca sì di numerosi calciatori di talento e di prospettiva, ma solo pochi di questi son diventati giocatori di livello come i vari Strootman, De Vrij, Klaassen, Wijnaldum. Il resto del gruppo è composto da elementi interessantissimi ma ancora troppo acerbi: appena 6 giocatori son nati prima degli anni 90 e di questi appena 4 hanno più di 30 anni, col resto della rosa composto da ragazzi nati tra il 1990 ed il 1995. All'inesperienza va aggiunta anche la mancanza di una prima punta dal gol facile: è mancato soprattutto un degno erede di Van Persie, i migliori marcatori in attività della squadra sono i sempreverdi Robben e Sneijder ( ormai giunti sul finale di carriera ) mentre l'unica prima punta di ruolo in rosa Bas Dost non è al livello sperato ( appena 1 gol in 12 presenze con la maglia Oranje ). Va infine ricordata l'assenza di una guida tecnica di spessore da ormai troppo tempo: gli ultimi due cicli "vincenti" dell'Olanda sono stati sotto la guida di Bert van Marwijk e Louis van Gaal con il secondo ed il terzo posto ai Mondiali 2010 e 2014. Le gestioni Hiddink e Blind non hanno sortito gli effetti sperati ma anzi son stati in grado di far fare clamorosi passi indietro ad un gruppo con potenzialità sconfinate. 

Siamo ben fiduciosi per il futuro però: un movimento come quello olandese ed un campionato ricco di giovani come l'Eredivisie riusciranno ben presto a colmare le lacune venutesi a creare negli ultimi anni, restituendo agli appassionati una Nazionale che ha scritto alcune tra le pagine più belle ed interessanti del calcio. 

Il prossimo a sedersi sulla panchina Oranje potrebbe essere proprio questo signore qua

Altra Nazionale in crisi è quella argentina che rischia seriamente di non qualificarsi direttamente ai Mondiali del 2018. Il chè potrebbe sembrare normale nel calcio si vince e si perde, i cicli iniziano e finiscono molto velocemente. Ma questo discorso non vale per l'Argentina: qua si parla di una delle squadre più forti a livello mondiale al momento, che ha in rosa probabilmente il miglior giocatore del mondo quale è Messi e tre tra le prime punte più forti in circolazione come Higuain, Aguero ed Icardi, per non parlare del resto del gruppo che può vantare giocatori di primo livello in qualsiasi reparto. Fa un certo scalpore quindi vedere la situazione in cui versa la "Selecciòn" guidata da Bauza: quinta nel girone Sud Americano, ad 11 punti dalla capolista ed eterna rivale Brasile, col secondo posto ad appena due punti ed il sesto ad una distanza simile, mentre il discorso qualificazione è quantomeno compromesso. 

Ma se la colpa di questa crisi non è imputabile all'inesperienza dei giocatori, lo è senz'altro all'errata gestione di Bauza a partire dalle convocazioni: l'ex allenatore del San Paolo sta proseguendo la propria crociata personale ai danni di Mauro Icardi che è stato lasciato a casa anche per queste due sfide, per sostituire Higuain gli è stato preferito Pratto. L'avversione alla punta dell'Inter potrebbe costare caro, soprattutto in caso di infortuni per il Pipita e per il Kun. Altro clamoroso errore commesso dall'attuale CT è stato nella scelta dell'11 titolare contro la Bolivia: fuori i titolarissimi e dentro le riserve, come se fosse un'amichevole. 
Se non si vuole perdere l'opportunità per portare a casa un titolo Nazionale che manca da troppo in bacheca, Messi e soci dovranno far gruppo e superare anche questo ostacolo, perchè questa potrebbe essere davvero l'ultima occasione buona per vincere tutti insieme. 

Arriverà l'occasione per Maurito, ne siamo tutti sicuri. Bauza un po' meno.

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