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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Riprendere il controllo

| Francesco Lalopa |

Dopo aver subito il sorpasso dei rivali del Barcellona, il Real Madrid è riuscito a tornare al comando della Liga, complice la sconfitta dei catalani ed il pareggio del Siviglia, ristabilendo le gerarchie che da inizio stagione caratterizzano il campionato. 

A togliere le castagne dal fuoco ci ha pensato ancora una volta il Capitano, letale negli ultimi minuti di partita.



Il Madrid torna in cima alla classifica. Approfitta del passo falso del Barcellona ( l'ennesimo di questa stagione ) e con la stessa classe e tranquillità con cui un pilota di rally guida in una serie di chicanes a 150km/h, supera un periodo di difficoltà costellato di prestazioni deludenti, talvolta accompagnate da risultati negativi come la sconfitta col Villareal ed il pareggio col Las Palmas,senza dimenticare le due rimonte con Betis e Villareal, frutto più del talento dei singoli di cui il Real è ricchissimo che di un collettivo solido ed organizzato. Segnali che Zidane non deve ignorare per il suo futuro sulla panchina dei "Blancos": già dalla doppia sfida col Napoli si erano intraviste crepe evidenti nel meccanismo dei madrileni, specie nella fase difensiva in cui il reparto non lavora con tranquillità, mancando soprattutto di solidità ( chiamare Barcellona per informazioni ). Con due punti di vantaggio ed una gara da recuperare si può guardare con più tranquillità al futuro ed iniziare a fare qualche calcolo, a patto che non ci siano più cali di tensione.


Perde clamorosamente il Barcellona sul campo del Deportivo La Coruna dopo LA Remuntada contro il PSG. Avevamo scherzosamente provato ad immaginare il futuro del Barcellona a ridosso della partita coi francesi in Champions League, non credendo però che Enrique e co. avessero deciso di prendere in parola le previsioni del nostro blog: ennesimo cambio di modulo e sconfitta esterna pesantissima per i "Blaugrana" che si sono aggrappati al "solito" Luis Suarez durante il momentaneo pareggio. Ancora in sciopero Lionel Messi, che dopo la breve comparsata nella partita di Coppa ha deciso di passare un fine settimana da uomo tra gli uomini: l'argentino ha mal digerito il nuovo ruolo da seconda punta affidatogli dal tecnico spagnolo, nel traffico della zona centrale del campo non riesce a creare e a muoversi, risultando addirittura nocivo alla manovra. Ma la nota dolente arriva dalla difesa, sempre più punto debole della squadra: anche col nuovo schieramento a 3 non si riescono a limitare i difetti dei singoli, troppo lenti, specie con tanto campo alle spalle ed incapaci di leggere i tagli degli avversari. Ora la palla passa ad Enrique che dovrà trovare il giusto compromesso tra una buona copertura difensiva e la felicità di Messi.

"El Pichichi" predica nel deserto in attesa del ritorno dell'Alieno
Frena anche il Siviglia in casa col Leganes. Un Sampaoli previdente lascia a riposo i big e schiera un 11 titolare camaleontico e ricco di sorprese, come Jovetic prima punta. E' proprio l'ex Inter a suonare la carica della rimonta che si infrangerà sul muro eretto da Herrerin e compagni. Un punto che lascia con l'amaro in bocca vista la sconfitta del Barcellona e che deve servire da campanello d'allarme visto che l'Atletico Madrid non ha ancora detto addio alla corsa Champions.

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