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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

La Juve verso la sfida al vertice

| Costanzo Cau |

Al completo (o quasi) verso il big match. Sfida di muscoli e classe a centrocampo. Occhio a destra…


nella formazione di eurosport appare Barzagli, ma il suo recupero pare difficile

Mancano due giorni alla sfida al vertice con la Roma, e la Juve è pronta. Rosa quasi al completo. Nei giorni scorsi c’è stata un po’ di apprensione per il ritardo (giustificato) di Tévez, ma l’allarme è subito rientrato mercoledì, quando l’argentino è tornato a Torino dopo le brevi vacanze in patria, allungate di un paio di giorni per ragioni familiari. 

A preoccupare è ora Andrea Barzagli. Il difensore si è fermato dopo circa mezzora nell’amichevole di giovedì contro il Cuneo e appare difficile un suo recupero per domenica. Cáceres è favorito su Ogbonna per la sostituzione. Per il resto, non dovrebbero esserci sorprese nella formazione: solito 3-5-2 con Bonucci e Chiellini a completare il reparto davanti a Buffon, Lichsteiner e Asamoah sulle fasce, il rientrante Pirlo affiancato da Vidal e Pogba, Tévez e Llorente in avanti. Marchisio appare destinato alla panchina, a meno che non si opti per un 4-3-3. 

Si preannuncia una partita molto intensa, fisica, con due squadre molto aggressive. Sarà cruciale il centrocampo, che guarda caso è il reparto migliore delle due squadre, un mix di tecnica e prestanza atletica sia da una parte che dall’altra: la classe di Pirlo si scontrerà con quella di Pjanic, la grinta e tenacia di Vidal con Strootman, l’imprevedibilità delle giocate di Pogba con gli inserimenti di De Rossi. In attacco, sfida a distanza fra Totti e Tévez. Senza dimenticare che la Roma è la difesa meno battuta del campionato, mentre la Juve ha avuto la miglior difesa nelle passate stagioni e, recentemente, ha recuperato la solidità che sembrava smarrita. 

Di fronte all’ottima difesa giallorossa, sarà determinante trovare giocate improvvise, imprevedibili, tali da spiazzare la coppia Benatia-Castan. Ecco perché è fondamentale il recupero di Pirlo, sperando che sia in buone condizioni. Le sue giocate sono quell’ “effetto sorpresa” in grado di decidere l’incontro. Lanci per innescare Llorente, per esempio, sia per concludere a rete che per lavorare di sponda per gli inserimenti dei centrocampisti. Ma, soprattutto, per innescare Lichsteiner. Sì, non è un errore. Lo svizzero gioca sulla fascia destra, ovvero la sinistra romanista, forse il vero unico punto debole. Mancando Balzaretti, dovrebbe giocare Dodò, che ha fatto bene nelle ultime uscite ma non garantisce assoluta sicurezza. Ecco perché il duello su quella fascia potrebbe essere cruciale. 

Ad ogni modo, non sarà decisiva. Non è per mettere le mani avanti (e perché poi?) ma non si può caricare eccessivamente una partita che arriva prima di altre 20 giornate e 60 punti in palio. Certo, è indubbio che andare a +8 sarebbe un bel colpo, ma più a livello psicologico, demoralizzerebbe parecchio la Roma. Ma, paradossalmente, potrebbe portare la Juve a “sedersi” e a giocare come a inizio stagione. 

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