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Visualizzazione dei post da febbraio, 2016

Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Ciao Inter: Juve superiore. Napoli, esame Viola...

di Paolo Brescia Superiorità. Il derby d'Italia non conosce lotte accese, va ancora alla Juve senza storie. 2-0, Inter affossata. Decidono Bonucci e Morata, decide chi le partite le gioca, non le pianifica. O meglio, chi le imposta, ma poi in campo entra deciso per un solo risultato. L'Inter e Mancini cadono ancora, per la 7a volta in stagione, troppo. Troppa Juve per i nerazzurri, che nei primi minuti sono più volte graziati. Poi l'Inter riesce ad uscire palla al piede, senza impensierire. Secondo tempo, pronti-via, lo svarione di turno: D'Ambrosio  regala palla a Bonucci, che insacca. Ancora una volta, esce fuori il cinismo di questa Juve killer. Il match scende di ritmo e di senso, addormentato dalla stessa Juve. Il rigore del 2-0, sul quale nutriamo dubbi (il contatto è netto, ma prima si poteva fischiare un fallo di Morata su Miranda), chiude il match con il lucchetto. L'Inter prova i primi tiri in porta dal 90' in avanti. E allora, Buffon capisce che

Stravolgimento Infantino?

| Emanuele Ciccarese | Gianni Infantino, classe ’70, è un dirigente svizzero di origini italiane. Nella vita si è sempre occupato di Sport in ambito dirigenziale, ha esordito prima nel centro studi sportivi dell’Università di Neuchatel, dove è rimasto fino al 2000, quando ha iniziato a lavorare per la UEFA. La sua carriera è stata dunque una scalata, il suo apice lo aveva raggiunto nel 2009 quando diventa segretario generale della federazione. Ora, dopo aver persuaso (con il forte aiuto di Platini, e dicono, di Blatter) la maggioranza del comitato Uefa deve affrontare questa sfida non facile: ripulire l’immagine del calcio nel mondo, e migliorarla. Braccio destro di Platini, ha contribuito al Fair Play finanziario Il nuovo presidente ha contribuito all’introduzione del Fair Play finanziario e di tante altre regole economiche introdotte dalla Uefa negli ultimi anni. E’ particolarmente esperto non solo in questioni legali, ma anche in strategia economica, è sicuramente

Tra sorteggi ed elezioni, segui i live!

Giornata piena. Tra sorteggi ed elezioni, segui tutto il lungo venerdì con TMW: Sorteggi UEL:  http://www.tuttomercatoweb.com/altre-notizie/live-tmw-sorteggio-europa-league-al-via-tra-30-lazio-le-possibili-avversarie-798360 Elezioni FIFA:  http://www.tuttomercatoweb.com/europa/live-tmw-fifa-election-day-alle-1430-avverra-la-prima-votazione-798393 Intanto, ripassiamo la nostra (brutta) situazione ranking. Se l'anno scorso l'Europa League ha riavvicinato prepotentemente l'Italia all'Inghilterra, in questa stagione proprio la seconda competizione continentale può fare la differenza in negativo. Eliminate Napoli e Fiorentina, tra l'altro i viola proprio in un doppio confronto con gli inglesi del Tottenham, l'Italia - salvo imprese di Juventus e Roma e con la Lazio unica rappresentante - deve rinunciare almeno per quest'anno al sorpasso al terzo posto del ranking Uefa (che valeva una squadra in più in Champions League dalla stagione 2017/2

EUROPA LEAGUE, INCIAMPA IL RANKING. Il pagellone dei sedicesimi!

Emanuele Ciccarese Europa League, sedicesimi di finale: Inciampa il ranking. Lazio : 7,5 Già l’andata era andata bene per la Lazio, poi ottima la partita di stasera, mentalità da grande squadra con un avversario di pari valore. Una gara in casa si fa in questo modo, è stato giusto cercare di mantenere una situazione di equilibrio nel primo tempo (combattuto), poi cercare il vantaggio decisivo per chiudere i conti, Pioli ancora una volta dimostra di essere un ottimo allenatore. Dunque la Lazio fa 4 su 4 nelle partite in casa in Europa (5 su 5 se consideriamo l’andata contro il Bayer nei preliminari di Champions), e perdipiù nessuna sconfitta, almeno in Europa League (il ritorno con il Bayer è stato perso per 3-0). Fortezza Olimpico? / Galatasaray: 5 Ci si aspettava di più, soprattutto all'andata in casa. Napoli : 4 Che ti succede? Una volta, o Napoli, eri la squadra più forte del campionato, una delle favorite per la vittoria dell'Europa League, ma dop

Tenacia e cuore (Stu)raro: la Juve è unica!

di Paolo Brescia Le grandi squadre soffrono, si piegano ma non si spezzano, rinascono dalle ceneri. Lottano, credono, sperano, e quando tornano con vigore, travolgono. Quando sono due, in sfida tra loro, spesso, pareggiano. Abbiamo commentato, in due righe, Juve-Bayern di UCL. Chi ha avuto la fortuna di vivere il match, o dalla bolgia dello Stadium, o dal divano di casa, si è reso conto che il livello ormai    europeo raggiunto dalla Juve non permette umiliazioni. Non c'è avversario, adesso, che lasci a terra questa squadra, che però- nonostante il miracolo operato- ieri ha toppato 55' di gara. Lasciare un tempo al Bayern è letale per tutti, lo è stato in parte anche per la Juve. Dopo il colpo tedesco-in offside- del primo tempo (frazione in cui i tedeschi sfioravano la rete 3 volte), Robben aveva allargato lo score: il suo taglio è una sentenza. Che giocatore! Eppure la Juve, dalle ceneri di un passivo tremendo, riprendeva fiato. Fortunoso l'1-2 di Dybala, decisivi

Le due di Madrid si accontentano del podio?

ANDREA RUSSO SPENA -VAVEL L'ultimo turno della Liga 2015/2016 ha sintetizzato perfettamente le tre stagioni delle big di Spagna, vale a dire Barcellona, Real e Atletico Madrid (per riferirsi solo alle squadre che hanno dominato le ultime edizioni del campionato). Mentre i blaugrana, impegnati alle Canarie contro il Las Palmas, hanno sofferto contro un avversario di certo non irresistibile, ma sono comunque riusciti a portare a casa la vittoria grazie a due guizzi di Suarez e Neymar, i due club di Madrid sono andati incontro a due pareggi contro Malaga e Villarreal, lasciando per strada altri punti pesanti nella corsa al titolo di campioni di Spagna. La classifica è attualmente impietosa, e racconta di un Barcellona a vele spiegate verso il secondo successo consecutivo in campionato, con le due principali antagoniste staccate rispettivamente di otto (icolchoneros) e nove punti (i blancos), in seconda e terza posizione. Ecco perchè il derby di sabato prossimo tra Real e Atletico, di

Roma, altro che Quaresima. Napoli, che occasione...

di Paolo Brescia Alla faccia del digiuno. La Roma si riprende l'Olimpico con calma e serenità. Dopo le polemiche, le cinquine. 5-0 al brutto Palermo di Iachini, e festa. Triplete di Inter e Fiore che compattano la lotta, aspettando il Milan impegnato a Napoli. Al San Paolo va in scena l'occasionissima partenopea, visto il digiuno (questo si!) della Juve, bloccata a Bologna dal perfetto Donadoni. Dietro, speranze Carpi-Frosinone e Verona: le genoane (Samp soprattutto) sono lì lì per crollare, Udinese e Palermo sono vincibili. Occhio. Digiuno Juve, dopo 15 centri. La notizia del weekend è il pareggio bianconero a Bologna, in una gara non esaltante ma di grande cuore. Ci prova il Bolo, ci prova la Juve, ci sta il pari. Altro clean sheet per Buffon, 1 solo gol subito nel 2016. Dunque, guai a parlare di blocco o ansia, altro che. Solo, la testa è andata un poco all'impegno probante di martedì, da seguire con attenzione perché questo Bayern non è impossibile. Occasione Na

Crisi Napoli, Disastro United

|  Emanuele Ciccarese  | Napoli 5: E' crisi? 1 Villarreal (Suarez) 0 Napoli Il Napoli che abbiamo visto nella parte di stagione pre-sfida contro la Juve è stato strabiliante, caratterizzato da cinismo e continuità pazzeschi. Dopo la sconfitta dello Stadium la squadra sembra infatti ridimensionata e la sconfitta clamorosa di stasera ne è la conferma. I partenopei hanno dominato il primo tempo ma non sono riusciti a finalizzare lì davanti, e sono stati puniti. Questo non è un buon segnale per una squadra che deve continuare a lottare per lo scudetto o per lo meno difendere il secondo posto, viste le insidie Roma e Fiorentina alle spalle. Per quanto riguarda il ritorno ovviamente non sarà impossibile per Sarri riuscire a battere il sottomarino giallo e passare il turno di Europa League, ma è necessario ritrovare la forma giusta dopo questo momentino no. Lazio 7: gli attributi di Pioli

LA ROMA PERDE MA SI RITROVA: IL REAL PASSA 0-2 ALL’OLIMPICO

di Giovanni Azzaro E’ la notte delle stelle, dei rimpianti, di quella che poteva essere una versione calcistica reloaded della “Grande Bellezza”, divenuta per qualche bieco scherzo del destino “La Grande Amarezza”. Sì, perché i giallorossi tengono testa ai galacticos , sia sul piano del gioco sia su quello difensivo, con una squadra apparsa in salute e combattiva, particolarmente corta tra i reparti e abile nelle ripartenze. Il Real è stato ben contenuto nella prima frazione, pericoloso solo con uno splendido tiro al volo di Marcelo di poco al lato. I giallorossi difensivamente sono impeccabili, grazie anche alla buona e inaspettata prestazione di Vainquer, prezioso nel fare filtro a centrocampo, ma è grazie alle invenzioni di un geniale Perotti, vero collante tuttocampo, e alle corse sfrenate di Salah che si rende pericolosa nella zona di Navas. Il Real appare impreciso e non in grado di pungere, nonostante una qualità di palleggio straordinaria sull’asse Isco-Kroos-Modr

Colpi interni PSG e Benfica

| Max Strati | E’ finalmente tornata la Champions dopo 2 mesi di attesa ed è tornata con un partita fantastica e ricca di contenuti tecnici e tattici. La partita in questione, che ha alzato il sipario sugli ottavi della Champions è Psg-Chelsea. Al “Parco Dei Principi” si sono dunque affrontati gli uomini di Blanc e quelli di Hiddink, che ha restituito serenità all’ambiente dopo l’esonero di Mourinho. Per questa partita il tecnico del Psg ha optato per il classico 4-3-3 con Ibra al centro dell’attacco, supportato da Di Maria e da Lucas (scelto, ancora una volta, al posto di Cavani) con Verratti, Thiago Motta e Matuidi a formare il terzetto in mezzo al campo. Dalla parte opposta, Hiddink, che ha dovuto rinunciare a Terry e Zouma (fuori per infortunio), ha deciso di piazzare Ivanovic al centro della difesa insieme a Cahill con Azpilicueta e Baba sugli esterni; davanti Hazard, Willian e Pedro a supportare Diego Costa. Sin dai primissimi minuti si capisce la volontà delle due s

Notte Blancos

|  PAOLO BRESCIA  | La notte delle stelle. Dopo un sofferto girone, la Roma si gioca gli ottavi di Champions, a seguito di anni di magra in cui il girone è stata la massima espressione della "gloria" europea dei giallorossi. Ora, il grande obiettivo, contro il grandissimo sfidante. Sorteggio amaro eppure ambizioso per Spalletti e i suoi. Roma-Real. Una sfida che mette i brividi, che anima- ricordando i combattuti precedenti che infiammano i cuori dei 50.000 delle grandi occasioni che stasera torneranno a riempire l'Olimpico. I numeri Questa è la 19ª stagione consecutiva in cui il Real Madrid raggiunge la fase ad eliminazione diretta in Champions League, la striscia più lunga nella storia della competizione. La Roma invece non raggiungeva questa fase dal 2010/11, quando fu poi eliminata dallo Shakhtar Donetsk. La Roma è arrivata seconda nel Gruppo E, avendo ottenuto solamente sei punti e concesso ben 16 gol (entrambi record, il primo a pari merito con lo Zenit

La riapre l'Arsenal! E Messi irride il Celta...

di M Strati In Premier, in questo turno, abbiamo assistito ad un turno in cui si sono affrontate le prime quattro della classe. La partita più attesa era, senza dubbio, quella che vedeva di fronte il Leicester (primo) contro l’Arsenal (secondo a meno 5). All’”Emirates” le due squadre hanno dato vita ad una partita molto intensa e ricca di emozioni. A passare in vantaggio è il Leicester che, con Vardy (19 in campionato), trasforma il rigore concesso per fallo di Monreal sullo stesso Vardy. Ad inizio ripresa, però, gli uomini di Ranieri rimangono in 10 a causa dell’espulsione di Simpson e Walcott ne approfitta per pareggiare. Poi, però, quando tutto sembra portare ad un pareggio, Danny Welbeck, fuori da Aprile 2015, insacca di testa la punizione battuta da Ozil quando sul tabellone scorre il minuto 95 e regala ai suoi una vittoria fondamentale con cui l’Arsenal si porta a meno 2 dal Leicester. Ad approfittare di questa sconfitta della capolista è anche il Tottenham che, grazie ad un