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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Fuga Blaugrana, riviviamo "La Liga"!

di Luca Balbinetti


Sabato pomeriggio abbiamo assistito all’ennesima prova di superiorità dei catalani, vittoriosi al Camp Nou contro i rivali dell’Atletico Madrid per 2-1 e si porta in testa al campionato in solitaria. Con una gara in meno, ricordiamolo. La partita non era cominciata nel miglior modo per la squadra di Luis Enrique, che dopo appena dieci minuti si è trovata sotto di un gol, è stato infatti l’Atletico con Koke ad aprire le danze. Il Barcellona però non si è scomposto affatto, e si è affidato come al solito alla perfetta e coinvolgente trama di gioco, che prima con un’azione rigorosamente con la palla a terra a portato in gol Messi e poi con un lancio preciso ha offerto a Suarez un’occasione troppo ghiotta per essere sprecata. La compagine di Simeone si è dimostrata ancora una volta una squadra quadrata e sicuramente tra le top five di europa, ognuno in campo sa cosa deve fare, a volte non fa nulla di più , ma certamente mai e poi mai qualcosa di meno. Il tentativo di rimonta è stato vanificato dalle due espulsioni, prima a Felipe Luis nel primo tempo e poi a Godin nel secondo, che hanno compromesso molto le possibilità di pareggio o vittoria dei colchoneros ; nonostante avessero perso due pilastri della difesa - la migliore del campionato con soltanto 10 gol subiti- e fossero davanti all’attacco più forte di tutti i tempi, è riuscita con organizzazione a limitare i danni ed a uscire dal terreno di gioco a testa alta. Il Barcellona arrivato a questo punto della stagione distanzia l’Atletico di tre punti, aspettando di recuperare la partita contro il Rayo Vallecano.

Il Real Madrid di Zidane ne rifila 6 all’Espanol senza nemmeno subirne uno. La squadra di Ronaldo e company sorprendentemente può ancora sperare nel titolo; la cura Zidane sta dando i suoi frutti soprattutto per quanto riguarda la compattezza di squadra, rimane però qualche perplessità sulla tenuta mentale dei blancos, staremo a vedere.
Il Bayern Monaco vince ancora, nessuno stupito, ma da un mesetto ormai la squadra di Pep Guardiola è protagonista di un mini processo in Germania, si accusa infatti la squadra di offrire prestazioni sottotono, arrivano continue vittorie, ma sempre di misura e fisicamente sembra evidente il calo della corazzata di Monaco, che però grazie allo scarso livello delle avversarie durante il campionato sembra non correre alcun rischio. La prova del nove arriverà nel big match di Champions nella doppia sfida contro la Juventus, tra meno di un mese insomma Guardiola potrà azzittire ancora una volta i suoi detrattori in patria. Un’elogio lo merita senz'altro il Borussia di Dortmund, che continua a vincere ed è sicuramente molto frustrante per la squadra giallonera non guadagnare mai e poi mai punti al Bayern.

Chi ha già più che chiuso il campionato è il Psg, 63 punti in classifica, semplicemente mostruosi!

E’ vero il livello del campionato francese quest’anno più che mai è d’avvero imbarazzante,ma è anche vero che è mai esistita nella Ligue 1 una squadra così forte e con tanti campioni. La supremazia in patria è disarmante ma una squadra così preparata tatticamente e mentalmente deve assolutamente arrivare almeno tra le prime quattro d’Europa, sarebbe un vero fallimento non sfruttare il vantaggio di aver gia chiuso il discorso del titolo, questo potrebbe regalare maggiore concentrazione nei confronti della massima competizione europea.

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