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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana...

Iturraspe, Barkley e Cirigliano: tre talenti d'oro

| Paolo Brescia |

Oggi andiamo ad analizzare tre tra i più grandi talenti calcistici al mondo.


Cominciamo da Iturraspe,che gioca nel Ath.Bilbao di Bielsa.

 Ander Iturraspe, basco di Abadino, ventitré anni, mediano-regista, è il fulcro della manovra. Si sta rivelando uno dei valori aggiunti: fa nascere l’azione, distribuisce centinaia di palloni con ordine e intelligenza. E’ svelto nei pensieri, rapido di gambe, protegge la difesa e accende il 4-2-3-1 di Bielsa. Cerca sempre l’ apertura sulle fasce, innesca i blitz di Susaeta e Muniain. E’ alto un metro e 87, pesa 74 chili, ha un lancio lungo, calibrato, è in grado di imprimere improvvise accelerazioni agli schemi dell’Atletico Bilbao. 

Bielsa lo considera l’anello forte del centrocampo. L’ha utilizzato ventotto volte in campionato, dodici in Europa League. Iturraspe ha trovato la sua dimensione ideale nel progetto di Bielsa, ma si era già messo in evidenza nelle scorse stagioni con Joaquin Caparros in panchina. Dopo l’arrivo al San Mames dell’argentino è diventato titolare. Ha un contratto con l’ Atletico Bilbao fino al 30 giugno del 2015. Nella Liga ha segnato un gol contro il Rayo Vallecano, ha fatto la differenza anche in Europa League e nella Coppa del Re. Iturraspe è nato l’8 marzo del 1989. Ha cominciato a giocare all’età di nove anni nella scuola-calcio del Matiena. Nel 1999 è entrato nel vivaio dell’ Atletico Bilbao. Ha indossato anche le maglie dell’Abadino e del Baskonia. Dal 2008, dopo una breve anticamera nella squadra B, che ci chiama Bilbao Athletic, eccolo nel gruppo dei grandi. Ha debuttato nella Liga il 14 settembre del 2008: 0-0 sul campo del Malaga, l’allenatore era Caparros.

Passiamo poi a Barkley dell' Everton.



Barkley, cinque presenze in questo campionato, alto un metro e 88, forza atletica, dinamismo, eleganza, personalità. La sintesi del centrocampista moderno: robusto nei contrasti, brillante nella costruzione della manovra. Il tecnico scozzese David Moyes, 48 anni, nato a Glasgow, arrivato nel 2002 all’Everton dal Preston, l’ha lanciato in Premier il 20 agosto del 2011. Titolare nel 4-2-3-1, largo sulla fascia sinistra, con Rodwell sul binario destro. Novanta minuti da protagonista, nonostante la sconfitta contro il Queen’s Park Rangers (1-0, gol di Smith). Era la seconda giornata. Gli ha dato spazio, poi, nelle sfide con il Blackburn (1-0), l’Aston Villa (2-2), il Manchester United (0-1) e il Bolton (2-0). E’ rimasto in campo 200 minuti. Dall’inizio di dicembre è tornato a giocare quasi sempre con l’Everton B: dodici partite e due reti (all’Aston Villa e al Newcastle). Barkley si è rivisto il 18 febbraio, in occasione del 2-0 in Coppa di Lega al Blackpool. David Moyes l’ha utilizzato anche in Coppa d’Inghilterra con lo Sheffield United (3-1) e il West Bromwich Albion (2-1). Gioca nella nazionale Under 19, ma ha bruciato le tappe e si è meritato tre convocazioni nell’Under 21, prima che il selezionatore Stuart Pearce venisse chiamato dalla federazione a tamponare l’uscita di scena di Fabio Capello. Barkley ha già una muscolatura delineata (ha un peso-forma di 85 chili) e si muove con la furbizia di chi è cresciuto in fretta. Potenza e agilità. Va a cercarsi il pallone, lo recupera, può muoversi nel ruolo di esterno, ma è davanti alla difesa che si trasforma in un valore aggiunto. Disegna il gioco, ha un lancio lungo, è ordinato negli appoggi, si sgancia sui calci piazzati, prova a infilarsi sulla trequarti, ha un tiro potente, ha il coraggio di cercare la conclusione anche da fuori area. E’ completo, è già pronto per trovare un posto da titolare in Premier: l’idea di Moyes è quella di promuoverlo a tempo pieno nella prossima stagione. L’Everton gli ha fatto sottoscrivere un contratto fino al 30 giugno del 2016 e presto potrebbe prolungarlo di un altro anno. Barkley è nato a Wavertree, sobborgo di Liverpool, il 5 dicembre del 1993. Nel 2004 è stato tesserato dall’Everton.

Concludiamo ora con Cirigliano.
 Dopo Erik Lamela, che in pochi mesi ha stregato la Roma e i tifosi giallorossi, il River Plate si prepara a far partire per l’Europa un altro giovane talento. Cirigliano gioca venti metri più indietro rispetto a Lamela: concreto e razionale, il suo calcio è fatto di tackle e logica. Costruisce e tampona: si fa apprezzare nelle due fasi. Ha i tempi e il passo per adeguarsi ai ritmi europei. E’ alto un metro e 72, pesa 71 chili, è robusto, ha una struttura muscolare compatta, già definita. Almeyda l’ha promosso dal settore giovanile: l’ha scelto, gli ha dato subito fiducia, lo sta aiutando in questo processo di crescita e di addestramento. Cirigliano ricopre la stessa posizione occupata in passato da Almeyda.


Cirigliano ha dimostrato maturità e carattere: cerca il suo raggio d’azione a ridosso della difesa, per prendere in pugno la situazione e sbarrare la strada al trequartista. Si adatta a parecchie soluzioni tattiche: ha fatto il mediano puro a protezione dei due centrali in un 4-3-1-2, ma è salito in cattedra anche in un classico 4-4-2. La sua principale qualità è quella di catturare palloni e di distribuirli con sapienza. Ha una buona visione di gioco, si sacrifica, è generoso. Ha assunto un impegno con se stesso: lascerà il River Plate solo dopo aver contribuito a riportarlo in “Primera Division”. Una questione di orgoglio e di principio. Piace alla Roma, il ds Sabatini ha creato un canale preferenziale con il presidente Daniel Passarella, dopo l’operazione conclusa in estate per Lamela. Ma anche la Lazio si è informata su Cirigliano: l’idea del club biancoceleste è quella di inserire il cartellino del centrocampista nel quadro di una possibile trattativa legata al ritorno al River Plate di Juan Pablo Carrizo, prestato fino a giugno al Catania. 

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