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Viaggio in Turchia

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Basta poco per avere tanto


| Paolo Brescia |

E' la Serie A: ti basta poco, alle volte, per fare tanto. Bastano secondi tempi, bastano 10 minuti, basta un gol, basta che sbaglino le altre: ognuno ha il suo motivo per gioire o, ovviamente, per recriminare.

La classifica del nostro massimo campionato ci dice che Juve e Inter proseguono la fuga perfetta, sempre ad un punto l'una dall'altra ed irraggiungibili dal resto delle sfidanti. Vittorie con 3 gol (molto diverse per ritmi e difficoltà di partita) e conferme d'attacco: il Pipita per la Juve (e doveva andar via...), Lukaku per l'Inter (che impatto!). L'Inter ora se la deve vedere con la fatica, con la rosa corta (per i cospicui ko fisici) e l'ansia per le tre competizioni da gestire, mentre la Juve ha dalla sua la capacità massacrante di annullare psicologicamente le avversarie prima di scendere in campo. Un segreto quasi da elisir di lunga vita quello dei bianconeri, che è anche difficile da scoprire e che senz'altro non è dettato dal caso. Ma resta la sfida ravvicinata che emoziona.

E le romane non stanno certo a guardare: splendida la Roma con il Brescia almeno per 45', quelli decisivi del secondo tempo dove i giallorossi ne fanno 5 al gruppo di Fabio Grosso, ma due sono annullati dal direttore di gara, giustamente: dunque 3-0 finale, ritorno al clean sheet e fiducia sempre più confermata per il duo Mancini-Smalling: che coppia. E se il Brescia non è l'avversario chiave per testare la crescita del gruppo, è su se stessi che va fatto il confronto: la Roma è cambiata, il passo è diverso e la testa è un altra: ora tutti possono contribuire al bene, da Pau Lopez a Santon passando per Cetin o Cardinali: Fonseca ha creato un gruppo da quello che era un organico. La Lazio per suo conto non è da meno, anzi, guardando la classifica è anche sopra: a decidere è ancora un gol last-minute, ma non è scritto da nessuna parte che i minuti finali non facciano parte della gara, e che non possano portare punti: è l'intensità la chiave della Lazio, ora attesa dal miracolo in Europa League, con la consapevolezza che, dovesse finire l'avventura europea, c'è solo da sperare per un mantenimento fisico del gruppo in vista della volata Champions, e i biancocelesti hanno tutto per lottare per il quarto posto, soprattutto ora che sembra delinearsi una lotta più ampia di quanto previsto per le due posizioni che danno il pass per l'Europa che conta, col Napoli ultimo in questa speciale classifica (ancora un pari, col Milan, ancora malumori, Ancelotti ha le valigie pronte).

In basso, esce dalla zona rossa la Samp col colpo di classe di Gabbiadini, l'eterno incompiuto che però ha il piede d'oro. Ora Spal-Genoa per tanta carne al fuoco in chiave-salvezza, prima però un Lecce-Cagliari da vivere per la doppia ambizione, gli isolani per sognare, i pugliesi per rimanere vivi.


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