Passa ai contenuti principali

Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Prandelli: «Commoventi». Chiellini: «Dato tutto»


@CorSport
Il tecnico: «Inutile giocare contro l'Uruguay, si rischiano solo infortuni». Il difensore: «Umidità pazzesca, giocare così è difficilissimo»
FORTALEZA - Stravolto dalla stanchezza, dalla tensione, alla fine Cesare Prandelli può guardare tutti a testa alta: «Abbiamo ribattuto colpo su colpo, contro la Spagna campione e fortissima, devo dire bravi ai ragazzi. Abbiamo “voluto” giocare la partita, ora bisogna insistere». Vorrebbe tornare a casa, il ct, perché quello che ha fatto gli basta, perché è tanto e perché adesso ci sono solo rischi: «Affrontare l’Uruguay non
ha molto senso, una partita come questa alla fine della stagione, con tutto quello che abbiamo speso, può solo offrire dei rischi. Abbiamo speso tanto, loro ci hanno aspettato, abbiamo dato tutto, anzi bisogna fare i complimenti alla Spagna, perché dal punto di vista fisico sta tanto bene; noi alla fine avevamo otto giocatori con i crampi. Ma vedremo come fare, spero di potermi allenare almeno una volta».

AVANTI - Prandelli è comunque orgoglioso: «Questa è la nostra storia, dobbiamo cercare di fare calcio, serve continuità nella convinzione di poter seguire questa strada. Abbiamo retto il confronto coi più forti, cercato il palleggio, abbiamo giocato sugli esterni. Torniamo a casa consapevoli della nostra crescita, la certezza che bisogna cercare il risultato attraverso il gioco». Tutto questo senza Balotelli: «Lo ripeto: senza Mario abbiamo perso tanto in potenza, e in tecnica, perché lui è straordinario perso tanto. Ma Gilardino ci ha dato riferimenti tattici importanti». Certo servirà avere più benzina il prossimo anno per il Mondiale. Ma il calendario resta cortissimo: «Ora non ho la lucidità per affrontare un tema simile: qui abbiamo fatto esperienza, ma intanto prima dobbiamo qualificarci. Vero che dovremo avere una condizione fisica migliore, ma ci sarà tempo per proporre delle situazioni, i nostri dirigenti avranno il tempo necessario per farlo. Intanto in valigia mettiamo il rispetto degli avversari, gli appluasi dei tifosi, la convinzione di poter far bene»

CHIELLINI - Dopo Prandelli, l’analisi di Chiellini: «Siamo delusi. E’ andata meglio di quanto ci aspettassimo: se c'era una squadra che doveva vincere era l’Italia. Il primo tempo doveva finire con due gol di scarto per noi. C'era un caldo incredibile e si faticava a respirare. E' stato difficile arrivare fino alla fine, ma meritavamo noi. Bonucci? Non esistono parole per consolarlo in questo momento. I rigori li sbaglia solo chi li tira, compreso Baggio. Gilardino? Tutta l'Italia parla di Mario, ma Gila è la storia del calcio italiano, da 10 anni è a questi livelli. Purtroppo l'uscita di Barzagli ci ha creato qualche difficoltà. Alla fine siamo usciti a testa alta. E ora con l’Uruguay, a 30 gradi con il 90% di umidità, all'ora di pranzo... E' un orario folle, non so chi giocherà, vedremo... Prestazione dà una svolta nel processo di autostima? Prima di questa Confederations ho detto “non prendiamola come 4 anni fa”. Doveva essere una tappa di avvicinamento al Mondiale e ci dispiace di non aver giocato contro il Brasile con Pirlo e De Rossi. Il prossimo anno vogliamo fare meglio e andare più avanti della semifinale».

DEL BOSQUE - Anche Del Bosque, ct della Spagna, applaude: «E’ stata una bella partita, l’Italia è stata superiore nel primo tempo, noi nel finale e nei supplementari. Il Brasile? Lasciatemi respirare, devo pensare ai nostri errori contro l’Italia, prima. Poi vivremo il sogno di giocare al Maracanà, che è quello di tutti i bambini. Noi e l’Italia abbiamo dimostrato di essere l’elité del calcio europeo: Maggio, Giaccherini, Candreva e Marchisio ci hanno messo in difficoltà, piano piano ci siamo ripreso. Noi arriveremo a Rio più stanchi? Nessuna scusa, vogliamo giocare contro la storia». Casillas, man of tha match: «Devo fare i complimenti all’Italia, a Prandelli per come ha preparato la partita e per come hanno giocato, mettendoci in difficoltà. Comunque sarà bellissimo giocare contro il Brasile al Maracanà»

Dall'inviato
Andrea Santoni



Popolari

La conferma del patrimonio Guardiola

| Luca Balbinetti | Questo Manchester City è qualcosa che va oltre una semplice squadra, è la conferma che un allenatore con le sue idee e l'ambiente giusto attorno può portare avanti un'idea di gioco che qualche anno fa aveva del rivoluzionario, ora è semplicemente estasi, e merita di essere lodato, fin quando non risulterà estremamente banale farlo. 

L'utilizzo dei blocchi nel calcio

| Francesco Lalopa | L'interscambio di idee e soluzioni tra uno sport ed un altro (ovviamente dove possibile) consente l'arricchimento del ventaglio di soluzioni a disposizione di un allenatore, rendendo sempre imprevedibile l'approccio della propria squadra alle varie situazioni di gioco. In questa sede andremo a parlare dei blocchi: soluzione che il calcio ha preso in "prestito" dalla pallacanestro per un loro utilizzo del tutto particolare. E' divertentissimo portarli ma è decisamente poco piacevole riceverli.

Chi è Yerry Mina?

| Francesco Lalopa | L'arrivo del giovane colombiano in blaugrana dal Palmeiras è la naturale prosecuzione del processo di rinnovamento della rosa per i catalani, iniziato con le firme di Paulinho e Dembelè in estate e di Coutinho in questa sessione invernale. Pronto a dare l'addio al Barcellona è Javier Mascherano, ormai giunto a fine carriera, in procinto di firmare con un club cinese. 

The Toffees

Di Francesco Zamboni I soprannomi dell'Everton non sono noiosi e banali come quelli del tipo "The Blues".