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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Pagelle in Champions

| Giovanni Azzaro |

Le squadre sorteggiate e non sorteggiate a Nyon stamane hanno suscitato grande seguito, e come ogni volta, é tempo di tirare su le palette, almeno per giudicare le 6 maggiori protagoniste, nel bene e nel male, della prima fase a gironi

JUVENTUS 8: Il giocattolo perfetto costruito da Conte dopo un inizio non esaltante si afferma mediante un gioco non spettacolare ma efficace, che poggia su una difesa impenetrabile, come testimoniano le prove di Donetsk e con il Chelsea. Vince un girone ostico dimostrando di avere la stoffa dei grandi: i tifosi bianconeri possono sognare. GRANITICA.




CHELSEA 5: nessuno si aspettava che la detentrice del trofeo uscisse al primo turno: i Blues pagano le trasferte fuori-casa e un atteggiamento troppo rinunciatario, che nella passta edizione pero' aveva portato gli inglesi al titolo. Dov'e' finita la grinta blues e la brama di vincere anche soffrendo fino all'ultimo istante? Ora in Europa League hanno la grande occasione di arricchire la sala trofei. SPERDUTO.




BORUSSIA DORTMUND 9: Quando le qualita' tecniche dei giocatori si sposano alla perfezione con quelle tattiche dell'allenatore, si crea una squadra pressoche' perfetta. E' questo il caso di Klopp e dei gialloneri, che possono vantare una - o la?- delle difese piu' forti d'Europa -non siamo certo noi a scoprire Hummels e Subotic- e un attacco esplosivo. Onore a chi ha dato una lezione di calcio anche a quel santone dello Specialone: con la torcida del Westfalenstadion pero', sembra tutto un po piu' facile. CANDIDATA A SORPRESA.




MILAN 6: Alle prime prestazioni da mummie pone il rimedio il Faraone, che si carica sulle spalle una squadra in affanno in un girone tutt'altro che ostico. La risalita trova le sue basi in un Milan che a onor di vero, nonostante non abbia una rosa competitiva, combatte e mette tanta sostanza in campo -lontana dalla classe a cui eravamo abituati fino a poco tempo fa-. Allegri salva la panchina portando a termine il compitino e si qualifica, confidando nella bonta' di un'urna che potrebbe ripresentare vecchie conoscenze i cui fantasmi albergano ancora a Milanello -Ibra e Thiago su tutti-. EGIZIANO.




MANCHESTER CITY 3: Se bastassero solo soldi a palate per salire sul tetto d'Europa la Manchester sponda-sceicchi avrebbe ben pochi avversari degni di lei. Ma i petroldollari non riescono a far decollare i citizens neanche agli ottavi, come riprova di una squadra costituita da campioni indiscussi ma senza un sistema di gioco messo in atto e neanche pensato.

Forse gli arabi, maestri del mercato azionista ma non di calcio, dovrebbero comprendere la delicatezza del ruolo del coach, che il sopravvalutato Mancini sta svolgendo male e con il quale il City, almeno in Europa, vedra' sempre e solo le spalle dei cugini. IRRICONOSCIBILE.




PSG 7: l'esperimento degli sceicchi sembra funzionare e convincere in Europa, nonostante la modestia delle sue avversarie escluso il sempre ostico Porto. Una squadra che ha nel suo attacco il proprio punto forte nella fase ad eliminazione diretta ha un bel vantaggio, ma la linea mediana lascia adito a dubbi e preoccupazioni. Capitan Thiago Silva guida una difesa niente male inserita in un contesto di grandi giocatori che solo un allenatore come Carletto Ancelotti e pochi altri sono in grado di gestire, anche se a grandi prestazione se ne alternano opache.IMPREVEDIBILE

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