| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede
Di G.Azzaro
Nel freddo scozzese di Glasgow aleggiano sogni finiti nel dimenticatoio a suon dell'ottimo
whisky locale per i tifosi biancoverdi, e sogni non ancora infranti, pronti a spiccare il
volo nella grandiosità di una notte di coppa. Ed è così che il Celtic, castigatore degli
alieni blaugrana, cade in casa contro una granitica Juventus, sapiente tatticamente e brava
nell'essere mai sazia senza chiudersi sul vantaggio, segnando la rete del definitivo 0-3 che
di fatto ipoteca il passaggio ai quarti. Il Celtic, nonostante una partita all'attacco, paga
una disattenzione dopo pochi minuti che costringe l'undici di Lennon ad iniziare la gara in
salita per la rete di Matri. Da lì poche emozioni, Juve chiusa dietro in stile Fort Apache ma
pronta a ripartire con i suoi uomini migliori, giocando con pochi tocchi e frequente movimento
senza palla. Marchisio nella seconda frazione ammazza la partita con il raddoppio, lesto nel
dare all'avversario il morso del cobra annichilendolo. Lo 0-3 di Vucinic è solo l'ultima delle
prove che constatano che la tigre è tornata negli occhi di un collettivo che vuole diventare
grande. Wembley ora, non è più utopia.
Nelle altre partita tutto facile per il Psg che passa a Valencia senza patemi, imponendosi
con un 1-2 che non lascia scampo. Spettacolare il match di Donetsk, dove un Borussia orfano
delle geometrie del turco Gundogham viene bloccato sul 2-2 da uno Shaktar non più spumeggiante
come il guru Lucescu auspicava. I gialloneri fanno la partita ma non trovano il jolly per
sfondare l'attenta difesa ucraina, che subisce la rete del pari a due minuti dalla fine con
un imperioso stacco di testa di Hummels, gettando al vento un risultato positivo. Al Bernabeu
sfida stellare tra galacticos e Manchester United, mai domo e risoluto nel pressing, vicino
a realizzare il sogno dell'impresa, fermatasi sulla linea di porta dopo essere partita dal
raffinatissimo piede di Van Persie. L'1-1 finale è frutto di una partita tattica ma ricca di
capovolgimenti, attentamente tamponati da quei "vecchietti" pericolosi come Ferdinand e Giggs,
oltre che dagli interventi di De Gea. Ronaldo non basta a Mou, che rischia tutto all'Old
Trafford, lì i sogni dovranno essere messi da parte, perchè il calcio non guarda in faccia
nessuno, specie quando sull'altra panca ci si siede da 25 anni di seguito un vecchio volpone
come Sir Alex.