| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede
di Paolo Brescia
Doppia sconfitta, e partono le critiche. Ci sta che i tifosi si lamentino delle brutte prestazioni di Roma e Juve occorse in champions, ma da qui a demoralizzarci completamente non va bene. E' da ignoranti affermare che il nostro calcio non stia facendo passi in avanti.
Si potrebbe obiettare che il divario con squadre come il Bayern sia eccessivo. Certo, non possiamo competere. Ma nella gara singola? nell'organico di una singola squadra? o in tutto il campionato? Che fare?
Voglio portare questa riflessione solo per capire se chi loda e stra-loda i campionati esteri(e al contempo disdegna la A) si sia mai ingegnato per promuovere-dal suo piccolo-soluzioni al problema del ritardo calcistico della nostra Serie maggiore. Tempo fa dicevo(sono una voce tra mille): torniamo alle cantere(10% dei ricavi annui di squadre di A,B,C donati al proprio settore giovanile...non è impossibile!), apprezziamo l'Europa League, costruiamo stadi di proprietà, ecc: le proposte sono sempre quelle, è inutile girarci attorno, bisogna fare. Abbiamo già qualche esempio, qualche persona di buona volontà: facciamo gli italiani veri! Ultimo ma non ultimo: gli italiani nelle squadre! Costruiamo talenti, com'era negli anni 80-90!
Poi, certo possiamo anche starcene seduti in poltrona a dire: "che schifo, Roma e Juve ci affossano", "che schifo questa Serie A", ecc.
Un po' di sano patriottismo, soprattutto in questi momenti, non sarebbe male.
Qui chiudo, ribadendo che si tratta di una mia posizione personale.
Doppia sconfitta, e partono le critiche. Ci sta che i tifosi si lamentino delle brutte prestazioni di Roma e Juve occorse in champions, ma da qui a demoralizzarci completamente non va bene. E' da ignoranti affermare che il nostro calcio non stia facendo passi in avanti.
Si potrebbe obiettare che il divario con squadre come il Bayern sia eccessivo. Certo, non possiamo competere. Ma nella gara singola? nell'organico di una singola squadra? o in tutto il campionato? Che fare?
Voglio portare questa riflessione solo per capire se chi loda e stra-loda i campionati esteri(e al contempo disdegna la A) si sia mai ingegnato per promuovere-dal suo piccolo-soluzioni al problema del ritardo calcistico della nostra Serie maggiore. Tempo fa dicevo(sono una voce tra mille): torniamo alle cantere(10% dei ricavi annui di squadre di A,B,C donati al proprio settore giovanile...non è impossibile!), apprezziamo l'Europa League, costruiamo stadi di proprietà, ecc: le proposte sono sempre quelle, è inutile girarci attorno, bisogna fare. Abbiamo già qualche esempio, qualche persona di buona volontà: facciamo gli italiani veri! Ultimo ma non ultimo: gli italiani nelle squadre! Costruiamo talenti, com'era negli anni 80-90!
Poi, certo possiamo anche starcene seduti in poltrona a dire: "che schifo, Roma e Juve ci affossano", "che schifo questa Serie A", ecc.
Un po' di sano patriottismo, soprattutto in questi momenti, non sarebbe male.
Qui chiudo, ribadendo che si tratta di una mia posizione personale.