| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede
C'è una Roma che non molla niente, magari distratta in piccoli tratti delle sue partite, ma il terzo posto è la conferma sia delle gioie ritrovate con Spalletti. sia della rabbia per l'esonero tardivo del bollito Garcia. L'anno prossimo si può scrivere la storia, in quel di Roma, se non si sbaglia strategia. Occhio alle due per ora avanti, perché conoscono la potenzialità dei capitolini, dunque si premuniranno.
Come anticipato, le due avanti, Juve e Napoli, dettano il ritmo con due vittorie di misura, pesanti. La Juve regola il Sassuolo con la Magia della Joya. Buffon è a 3' dal record assoluto di Seba Rossi, 929' di imbattibilità. Ci siamo, è la storia che lo vuole. Mai come quest'anno la Juve copre e difende bene. E quando chiamato in causa, Gigi le prende tutte. Nel 2016, bucato solo da Cassano. E la Juve ora ci prova nel tempio Allianz. Tocca crederci, tocca tifare. E qualcuno anche a Napoli, tiferà per una Juve avanti in Champions, visto il campionato. Intanto i partenopei dominano il Palermo, ma alla fine è (solo) 1-0, decide il Pipita su rigore un po' fiscale fischiato da Rocchi. Miracoli di Sorrentino.
Le Milanesi e la Fiorentina si devono accontentare, perché senza continuità. Da un lato la Viola, stanca e perdonata, che non esprime più un calcio brillante, da un po' ormai. ci può stare, ma è chiaro che il pareggio col Verona pregiudica la rincorsa. Dall'altro lato Milan e Inter con unori opposti. L'Inter nel momento di rabbia e delusione riparte, con un inizio di filotto che prescinde totalmente dal bel gioco e si affida alla concretezza. Alla prossima, però, c'è Roma-Inter, senza Icardi e Palacio. Sponda rossonera, invece, nel momento di ascesa, è iniziata la discesa ai ritmi vecchi. Sconfitta, pareggio, due trasferte giocate male, punti buttati in giro. E Miha, squalificato, non le manda a dire: "con quelli che ho, di più non posso". Ha ragione.
Di più non può...nemmeno il Carpi, che affossa il Frosinone e riapre i giochi. E ci mancherebbe. Il Verona è spacciato, ma tra i 25 punti degli emiliani e i 30 di Udinese (contestata pesantemente) e Atalanta (ko 2-0 a Roma contro una buona Lazio spinta da Klose, proprio lui), c'è tutto lo spazio per crederci. In mezzo, i ciociari, che di speranze ne hanno parecchie, e il Palermo dei disastri, ora con Novellino. Difficile dire chi possa andar giù, a 27 punti dal traguardo, ma il sogno delle neopromosse non è affatto spezzato. Vedremo.