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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Juve nella storia e per la storia, Roma e Napoli (rin)corsa europea


di Paolo Brescia


Non cambia la storia: la storia è cambiata. Parafrasando De Gregori, la storia, questa Juve l'ha uccisa e resa viva. L'ha piegata in due e subito ristabilita. Questa Juve non ha rivali in patria, non li ha proprio. Dal 28 ottobre (12 punti in 10 gare), è stata una corsa folle, un veloce rientrare in corsa: 25 sigilli macchiati solo da uno 0-0 in terra bolognese. Troppo forte quel Buffon che inizia in difficoltà una stagione stregata e porta la Juve in vetta a tutto: dal record assoluto di imbattibilità, al rigore neutralizzato domenica al Franchi. Tutto, però, nasce dalla sera maledetta di Reggio Emilia, sera in cui la Juve sembrava mollar tutto. E lui no, no ci sta: "siamo la Juve, dobbiamo rinascere". Così è stato.
Troppo forti quei due, Agnelli-Marotta, troppo forte quello lì a cui va per forza rinnovato il contratto: mr Allegri. Il ritratto del vincente: gestione perfetta della rosa, modulo indovinato, campioni scovati e lasciati crescere nonostante le difficoltà...questa Juve- quest'anno più degli altri anni- ha fatto l'impresa, ha portato a casa qualcosa di unico. E poi ovviamente, i sigilli di Pogba, Barzagli, Dybala, Morata...
Chi, dietro, può dargli filo da torcere, ora? Chi riesce a spezzare l'egemonia? Solo con una forte società- compatta, ma gerarchica- si può arrivare, o quantomeno tentare, ai livelli bianconeri. Il rimpianto? Questa Champions maledetta. Si poteva vincere, al giro attuale.

La corsa europea, con le dovute distanze dalla forza Juve (-12, -14), vede Napoli e Roma darsele di santa ragione. Il Napoli molla gli ormeggi, non gira più con la forza di prima. Stanchezza, poca lucidità. Occhio alla caparbietà della Roma, allora. Lo scontro diretto va ai giallorossi, nel modo che tutti abbiamo visto e commentato ieri. Decide Nainggolan, e si affaccia a Trigoria un "radja" di sole e speranza nell'europa diretta. Tutta un'altra idea sulla prossima stagione, a partire dalla preparazione estiva, passando per i liquidi da investire sul mercato, col nuovo (?) DS che dovrà gestire tante, tante partenze. Come quella di Totti? Il capitano sta strappando il rinnovo non con la forza della storia o della tradizione, ma con le prestazioni in campo, siano 5' o 10' i minuti di gara, mettendo in difficoltà Spalletti che ieri ha potuto usufruire solo di un cambio tattico, ed ha impiegato proprio il numero 10. Dzeko al caldo in panchina, Totti a fornire l'ennesima palla d'oro da cui nasce il vantaggio giallorosso. Finito? Sì, nella storia. Anche lui.

Nelle altre, bene l'Inter ma ormai si parla di Europa minore, tonfo Milan contro una squadra della cadetteria (che disastro, che disastro!). Sassuolo a -1 dall'Europa; salvezza contesa tra Palermo e Carpi, Frosinone con l'onore.

Appuntamento al 1 maggio: la Juve fa festa, si lotta per la Champions e per la zona rossa: questa Serie A, agli sgoccioli, lascia ancora col fiato sospeso.

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