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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Adiós Rafa!

di Luca Balbinetti

Benitez esonerato. Era nell'aria. Forse lo era da settembre, però poi come sempre è il campo a parlare, e quest'ultimo ha fornito più di qualche indizio durante tutto l'inizio di stagione. Un Real spento, privo di un'idea ben precisa di gioco, con i suoi campioni svogliati e privi di grinta, in primis Cristiano Ronaldo. Irriconoscibile sotto la guida tecnica di Benitez, i due non si sono amati sin da subito ed il portoghese evidentemente ha patito la presenza dell'allenatore. Il pareggio di Valencia è stata l'ennesima occasione sprecata da parte dei blancos, che nei momenti opportuni hanno puntualmente mancato l'appuntamento con le grandi occasioni. Gli scontri diretti non hanno portato mai punti convincenti, anzi, molte più figuracce, nella mente di tutti lo 0-4 inflitto dai cugini blaugrana;dalle parti del Santiago Bernabeu, quella partita non è mai stata perdonata al tecnico spagnolo.
Le richieste di mercato volute da Benitez avevano già suscitato qualche stupore, un trasferimento su tutti; la scelta di strapagare Kovacic, giocatore giovane ma che ancora doveva e deve dimostrare tanto, non pronto per certi palcoscenici e probabilmente presto assisteremo ad una sua discesa vertiginosa.
La squadra è stata affidata a Zinedine Zidane, l'ex fuoriclasse già allenatore del Real Madrid Castilla, prende le redini della prima squadra. Il suo compito è quello di " traghettatore" ma chi sarebbe disposto a scommettere al suo esonero matematico a giugno? Staremo a vedere se il francese è ancora capace di fare magie in campo (ed in panchina).

La premier non si ferma mai.
Il Leicester è entrato in una mini crisi, senza esagerare, ma numeri alla mano la squadra di Ranieri è in difficoltà; ha raccolto soltanto due punti nelle ultime tre partite nelle quali tra l'altro non è mai andata a segno,e questa di certo è una notizia, visto che fino a due giornate fa, i foxes vantavano il miglior attacco del campionato.Molti in questi giorni analizzando il piccolo crollo del Leicester accusano la squadra del manager italiano di non avere abbastanza mentalità per reggere tali ritmi ( che tra l'altro sarebbe del tutto legittimo) ma quello che emerge è un calo fisico che con sè trascina quello mentale. Ranieri da inizio anno schiera la stessa formazione, e questo non può non sentirsi nel momento in cui la squadra deve affrontare tre match in 6 giorni, tra l'altro affrontando prima Liverpool e poi Manchester city. La squadra ha comunque dimostrato di giocarsela alla pari contro la compagine di Pellegrini, e con una premier così, nessuno può sentirsi spacciato.


L'Arsenal vince, giocando con paura, e questo non stupisce. Squadra che da anni ha un potenziale offensivo da far invidia a mezza Europa, peccato che non cambi allenatore. Si ritrova prima, forse un po' per caso, e forse con un po' di fortuna. È il solito Arsenal, splendido da vedere quando si tratta di giocare " spensierato "; ma poi basta cominciare a calcare la testa della classifica, l'obiettivo Premier che si avvicina per far si che l'incantesimo svanisca. Imbarazzante a Southampton quando dopo che nel pomeriggio il Leicester era caduto a Liverpool e il City contro lo Stoke, aveva una grandissima occasione per allungare sulle rivali, prende quattro gol, tutti aventi un comune denominare, una difesa non organizzata e non degna del resto della formazione. Poco convincente poi nelle vittorie interne prima contro il Bournemouth, poi contro il Newcastle. Nonostante tutto di certo se la giocherà fino alla fine per il titolo,e ad oggi sembra la favorita insieme al City; ma ciò che ci chiediamo tutti è :per mancanza di avversari all'altezza( Manchester United che sembra spento , e Chelsea fuori dai giochi per colpa di un inizio disastroso) o per merito dello stesso Arsenal? Caro Wenger, sta a te e solo a te, fornirci la risposta.
Il Manchester city vince una partita da batticuore contro il Watford, una delle rivelazioni di questo campionato, gli uomini di Pellegrini segnano due gol in due minuti tra l'82' e l'84', si affida prima ad una magia al volo di Yaya Toure, e poi al ritorno al gol del suo uomo simbolo El Kun Aguero.

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La conferma del patrimonio Guardiola

| Luca Balbinetti | Questo Manchester City è qualcosa che va oltre una semplice squadra, è la conferma che un allenatore con le sue idee e l'ambiente giusto attorno può portare avanti un'idea di gioco che qualche anno fa aveva del rivoluzionario, ora è semplicemente estasi, e merita di essere lodato, fin quando non risulterà estremamente banale farlo. 

The Toffees

Di Francesco Zamboni I soprannomi dell'Everton non sono noiosi e banali come quelli del tipo "The Blues".

Chi è Yerry Mina?

| Francesco Lalopa | L'arrivo del giovane colombiano in blaugrana dal Palmeiras è la naturale prosecuzione del processo di rinnovamento della rosa per i catalani, iniziato con le firme di Paulinho e Dembelè in estate e di Coutinho in questa sessione invernale. Pronto a dare l'addio al Barcellona è Javier Mascherano, ormai giunto a fine carriera, in procinto di firmare con un club cinese. 

Sull'addio di Marekiaro Hamsik

| rio_alve | La letteratura romantica ha già visto scrivere pagine e pagine sugli addii tra amati. Stazioni ferroviarie con immancabili e ottocenteschi sibili di vapore, porti del nord Europa con grandi transatlantici e poi fermate d’autobus, ascensori, pianerottoli e traslochi. La nostra storia invece parte da un campo di calcio e dal suo epilogo: Marek Hamsik non è più un giocatore del Napoli.