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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Jorge Luis Sampaoli: la garra alla conquista della Spagna


In Sud America la chiamano garra charrua, da quest'altra parte dell'Oceano Atlantico, in Europa, ci è giunta più semplicisticamente come garra, sinonimo di non mollare mai, della voglia di lottare fino all'ultimo anche quando l'impresa può sembrare ardua. Questa forza, questo spirito è il filo conduttore della vita sportiva di uno degli allenatori che sta sconvolgendo il calcio europeo e spagnolo: Jorge Sampaoli, il protagonista di questo appuntamento di Faccia da Mister. 



Sampaoli non è un tipo "normale", forse non lo è mai stato nell'arco di tutta la sua vita: un uomo capace di arrampicarsi su di un albero per continuare ad indirizzare la sua squadra dopo un'espulsione o in grado di percorrere 350km, per seguire gli allenamenti della Selección guidata da Marcelo Bielsa, non deve essere un personaggio qualsiasi. 

Già, Bielsa: il suo maestro e modello ispiratore del suo percorso da allenatore. Quasi una ossessione per lui, fino al punto da imparare ogni singolo particolare della sua vita calcistica; studiando nel minimo dettaglio le sue squadre, i loro sistemi di gioco ed i metodi d'allenamento, perchè il "Bielsismo" per Jorge è un ideale da portare in campo, oltre qualsiasi ostacolo e ad ogni costo. Il pressing alto, asfissiante, le ripartenze brucianti a palla riconquistata ed il palleggio rapido per far scoprire gli avversari sono gli elementi che ha appreso dal "Loco", attorno ai quali ha cucito un sistema di gioco, il 3-3-1-3, che più "bielsistico" non si può. E che a Siviglia, coi dovuti accorgimenti, sta portando una squadra, orfana di Unai Emery, uno che da quelle parti qualche trofeo lo ha vinto, a lottare per il titolo contro due corazzate chiamate Real Madrid, di cui al momento è l'avversaria più credibile, e Barcellona, mentre ha centrato una storica qualificazione agli ottavi di Champions League.



La sua impresa più grande è stata però la Copa America conquistata nel 2015 che il Cile, il suo Cile, giocava in casa. Ed è stata conquistata contro un'Argentina all'apparenza imbattibile, infarcita di campioni, con un Leo Messi probabilmente al punto apicale della sua carriera. 
Ed è stata proprio questa voglia di superare un ostacolo insormontabile che ha animato la squadra di Sampaoli della "garra charrua" di cui si parlava all'inizio. 



Adesso a Siviglia può far sognare una tifoseria tra le più calde di Spagna, capace di far tremare il Ramon Sanchez-Pinzjuan fino alle fondamenta, con una squadra capace di aver interrotto la striscia del Real Madrid di 40 risultati utili consecutivi. E chissà che non ci riesca perchè lui, come il suo maestro, è un po' "Loco" e ci ha abituato a grandi sorprese.

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