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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Il terzo - epico - turno di Champions, riassunto

| Max Strati |

Il titolo non può essere uguale se il turno non è uguale. La storia prende possesso del Camp Nou e ci regala emozioni che racconteremo per generazioni. Chi ieri non ha visto Barça-Psg, sa di aver perso un pezzo unico, rarissimo, impressionante, di storia del calcio. Negli altri match Napoli combattivo ma punito dal Real, che con il risultato uguale all'andata passa il turno; Dortmund sul velluto col Benfica (4-0), Bayern senza freni con l'Arsenal, che ne prende 10 in due partite dai tedeschi e cade agli ottavi per il settimo anno di fila. Wenger out.



Persone comuni ma anche addetti ai lavori, mai avrebbero pensato che il Barcellona di Luis Enrique sarebbe riuscito a ribaltare lo 0-4 dell’andata contro il PSG e, ancora di più, questa convinzione è maturata dopo che Cavani insaccava in solitaria il gol del 3-1 che a 25 minuti dalla fine sembrava poter consegnare i quarti ai parigini; ma quando sul cronometro correva il minuto 88 un fenomeno come Neymar, criticato all'andata, iniziava a riscrivere la storia di questo match e della Champions League in generale. Prima una una punizione clamorosa, poi assumendosi la responsabilità di calciare il rigore del 5-1 al 90’ e, soprattutto, pennellando un cross straordinario per Sergi Roberto che, al 95’, in spaccata, ha reso possibile la remuntada dei blaugrana che davanti ai 90.000 del “Camp Nou” hanno realizzato un’impresa storica, che va oltre la normalità. 

 

Ad accompagnare i catalani ai quarti (in attesa degli altri 4 scontri) ci sarà anche il Real Madrid che col risultato totale di 6-2 elimina il Napoli che, nella gara di ritorno, ha dimostrato per 55 minuti di saper esprimere un grande calcio in grado di mettere in difficoltà anche la squadra campione del Mondo e d’Europa in carica che, però, ha mostrato al mondo il suo gioiello, il calcio piazzato sulla testa perfetta di Ramos, ancora lui, sempre lui. Anche nel match del San Paolo, dopo il vantaggio partenopeo firmato Mertens, il centrale spagnolo ha trovato la via della rete (causando anche l’autorete dello stesso Mertens) mettendo ancora una volta in evidenza i grossi limiti del Napoli sulle palle inattive; Napoli che, forse, per l’occasione avrebbe potuto optare per la marcatura a uomo invece che proseguire nell’uso di quella a zona, chiara agevolazione per un saltatore come Ramos, capace di prendere addirittura la rincorsa e impattare alla perfezione. Finisce dunque così l’avventura europea del Napoli che, sicuramente, dovrà ripartire da quei 55 minuti per poter arrivare veramente a competere con le big d’Europa. 

Oltre a Barcellona e Real accedono ai quarti anche il Borussia che ribalta lo 0-1 dell’andata contro il Benfica vincendo 4-0 (tripletta di Aubameyang e gol di Pulisic) e il Bayern che, contro l’Arsenal, replica il risultato dell’andata anche al ritorno (1-5).

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