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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Coppa Italia, Atto primo: tra proteste e sorprese

| Francesco Lalopa |

Si conclude il primo atto delle semifinali di Coppa Italia portando in dote strascichi di polemiche e risultati sorprendenti visti gli stati di forma ed il modo in cui son maturati gli ultimi risultati in campionato.
Se si volesse racchiudere Juventus-Napoli in una foto, nessuna sarebbe migliore di questa


Vince in rimonta la Juventus, tra proteste e dichiarazioni fuori luogo, grazie ad una doppietta di rigore di Dybala e ad una rete, su regalo enorme di Reina, del solito Higuain. Eppure è stato il Napoli a passare in vantaggio con una combinazione tra Milik ed Insigne finalizzata poi da Callejon, sfruttando le difficoltà dei bianconeri con un modulo praticamente mai visto fino ad ora: il 3-4-3. Ma è nella ripresa che si arriva al climax della sfida tra rigori concessi e negati (il tutto condito da due erroracci di Pepe Reina ), suscitando le ire del mondo partenopeo subito riversatosi sui social per protestare. Di concerto sono arrivate le dichiarazioni del DS Giuntoli che in diretta televisiva ha definito come "vergognoso" l'arbitraggio, fomentando ancora di più gli animi tra due mondi che sono agli antipodi, quello del Napoli e quello della Juve, mettendo ancora una volta nell'occhio del ciclone la classe arbitrale italiana che non sta attraversando un periodo propriamente felice.
Notevole è stata la capacità della Juventus di ribaltare le sorti della sfida tornando al modulo che più le è congeniale in questa stagione: il 4-2-3-1 con tutta l'artiglieria pesante in campo. Zero pericoli sono arrivati invece dal Napoli nel secondo tempo, la squadra è stata letteralmente in balia dell'arrembaggio bianconero.
Adesso si fa difficile per la squadra di Sarri che è chiamata all'impresa al San Paolo nella gara di ritorno, per portare a casa la qualificazione alla finale di Coppa.

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Emozioni ( poche ) e sorprese nel Derby di Coppa tra le squadre della Capitale. A spuntarla questa volta è stata la Lazio che grazie ad una partita accorta, fatta di densità nella propria metà campo ( non di rado durante l'incontro si son visti i biancocelesti difendere con 11 effettivi sotto la linea del pallone ) e di ripartenze veloci ha sconfitto i cugini per il punteggio di 2-0. I meriti vanno tutti ad Inzaghi che ha preparato minuziosamente la sfida puntando sui duelli sulle due fasce ( Basta-Palmieri, Lukaku-Peres ), sulla grande densità difensiva, sulle ripartenze micidiali del duo Immobile-Anderson e sulla fisicità di Milinkovic-Savic.
Alla gioia dei biancocelesti, tornati alla vittoria in un Derby dopo ben 4 anni, si contrappone la delusione ed il disappunto dei giallorossi, sembrati stanchi dopo la dura sfida con l'Inter di domenica sera e probabilmente già con la testa alla sfida di sabato col Napoli. Per la prima volta in stagione si è visto Federico Fazio commettere qualche errore. Fuori partita anche Nainggolan e Dzeko, che sono stati ben contenuti dalla fase difensiva dei biancocelesti.
Si complica così la corsa alla finale della Roma, che dovrà giocare la partita perfetta nella sfida del 4 Aprile per guadagnarsi la finale.

Spalletti in conferenza parlava di 11 Nainggolan, ma contro la Lazio è mancato l'originale

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