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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana...

Da giacca sperimentale a tuta concreta?

| Andrea Piana |

Con il deludente pareggio col Torino, e a seguito di una serie di risultati ben al di sotto delle aspettative, si è chiusa l'avventura di Vincenzo Montella sulla panchina del Milan. Al suo posto è stato promosso Gennaro Gattuso, già allenatore della Primavera in questo inizio di stagione, con il compito di traghettare la squadra fino a giugno.




La scelta di sollevare il tecnico campano dal suo incarico appare comprensibile: ormai sembrava solo questione di tempo, dato che la svolta spesso annunciata tardava ad arrivare, sia a livello di gioco che, soprattutto, di risultati. Dopo 14 giornate i rossoneri si trovano al settimo posto con soli 20 punti, a 11 punti dall'obiettivo stagionale, il quarto posto (occupato dalla Roma che, tra l'altro, ha una gara da recuperare), anche a causa dei disastrosi risultati ottenuti negli scontri diretti: 0 punti su 18 contro le prime sei in classifica. Oltre a questo, non ci sono stati veri passi avanti sul piano tattico, tra l'assenza di idee nelle manovre offensive, che più volte ha vanificato un ampio possesso palla, e le continue variazioni nella formazione iniziale (è successo 23 volte in 23 partite stagionali). Inoltre, hanno contribuito ad irritare l'ambiente rossonero le continue dichiarazioni post partita di Montella, spesso troppo ottimistiche, talvolta in contrasto con la realtà. 



Probabilmente Montella non era ancora pronto per questo passaggio improvviso a maggiori livelli di competitività, con l'aumento delle aspettative e delle accuse ad ogni passo falso, mentre aveva fatto molto bene con obiettivi minori (Catania, Fiorentina e Milan nella scorsa stagione).

Se da un lato risulta comprensibile l'esonero di Montella, dall'altro sorprende la scelta di promuovere Gattuso in prima squadra, interrompendo l'ottimo percorso iniziato con la Primavera rossonera e, soprattutto, esponendolo allo stesso rischio che all'epoca avevano corso i vari Seedorf, Inzaghi e Brocchi, tutti e tre esonerati dopo meno di un anno (di questi, solo l'ex attaccante sta seguendo un buon percorso di crescita dopo essere ripartito dalla Lega Pro). Gattuso, che un minimo di gavetta l'ha fatta, dovrà riuscire a reggere la pressione subentrando stagione iniziata troppo male per potersi permettere dei passi falsi, ma con troppi mesi a disposizione per ricoprire esclusivamente il ruolo di traghettatore (e quindi per avere, in caso di esito negativo, la giustificazione di aver preso una squadra in una situazione già compromessa). Da questo punto di vista, probabilmente sarebbe stato meglio puntare su un allenatore più esperto e preparato a queste situazioni (non necessariamente di qualità, caratteristica che scarseggia tra quelli liberi e disposti ad allenare a stagione in corso), anche se questo avrebbe comportato un ulteriore sacrificio economico.



Per la squadra sarà necessario innanzitutto ritrovare fiducia e cattiveria agonistica (e da questo punto di vista Gattuso sembra un profilo perfetto). Inoltre, il nuovo tecnico dovrà cercare di utilizzare i giocatori nei loro ruoli, dato che i pessimi risultati di inizio stagione sono dovuti anche ad un numero eccessivo di "esperimenti" (Suso, Calhanoglu, Bonaventura, Rodriguez...), anche cambiando modulo, il che potrebbe essere un'ottima soluzione: infatti Gattuso ha sempre preferito schierare la squadra con 4 difensori, e la difesa a 3 finora non ha mai convinto. Infine, dato l'evidente periodo negativo di Kalinic, si dovrebbe dare maggiore spazio anche in campionato a due giovani attaccanti, André Silva è Cutrone, che in Europa hanno sempre fatto bene, seppur contro squadre di un livello medio più basso.
Nonostante le premesse, abbastanza sfavorevoli, sarebbe un errore dare per spacciato Gattuso, che ha già dimostrato (anche da calciatore) di poter ottenere, con lavoro e determinaziobe, risultati ben al di sopra dei propri mezzi!

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