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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Perchè la Svezia è pericolosa

| Andrea Piana |

Quando si parla della Svezia, tutti noi pensiamo immediatamente a Zlatan Ibrahimovic. Fortunatamente per gli azzurri, l'attaccante del Manchester United ha dato l'addio alla nazionale nel 2016 (anche se in ogni caso non avrebbe potuto giocare, essendo ancora in fase di recupero dal grave infortunio al ginocchio).
Ma quanto vale oggi la Svezia senza Ibra? È una squadra così indebolita senza il suo punto di riferimento oppure può contare su giocatori di talento che magari in precedenza venivano anche un po' oscurati da lui? 


Sarebbe assurdo negare l'importanza che Ibrahimovic aveva per la sua nazionale, visto che parliamo di un giocatore in grado di segnare 62 gol con quella maglia e che, anche a 36 anni, è tra i migliori al mondo nel suo ruolo. In realtà neanche la seconda tesi è del tutto infondata: la differenza tra la Svezia di oggi è quella guidata da Ibra è soprattutto tattica. Infatti, mentre prima tutta la squadra giocava per lui (come è accaduto spesso anche nei club a cui apparteneva), oggi i giocatori sono più organizzati, giocano insieme e l'assenza di una figura monumentale ma, per i compagni di squadra, anche un po' "ingombrante" ha permesso ad alcuni singoli di emergere maggiormente rispetto a prima. 


Tra questi va sicuramente ricordato Forsberg, esterno sinistro del Lipsia dotato di un ottima tecnica e sempre pericoloso sulla fascia, probabilmente l'uomo di punta di questa nazionale. Davanti giocheranno due attaccanti che non hanno avuto una carriera di altissimo livello, ma che negli ultimi anni hanno sempre fatto bene in nazionale, Toivonen e Berg, entrambi trentunenni e molto forti fisicamente. La difesa potrebbe soffrire, soprattutto se attaccata in velocità; i centrali Lindelof e Granqvist (ex Genoa) sono abbastanza lenti, anche se solidi e con il vizio del gol.
Oltre a Granqvist, possiamo trovare parecchi giocatori con un presente o un passato in Serie A: Ekdal, che ha trascorso gran parte della sua carriera in Italia, Krafth ed Helander del Bologna e Rohdén del Crotone. Infine, tra gli uomini più importanti della Svezia, va menzionato Larsson, con un breve passato all'Arsenal, che è molto vicino alle 100 presenze con la maglia della nazionale.



Il ct Andersson schiera la Svezia con un 4-4-2 abbastanza coperto, cerca di sfruttare le fasce e la fisicità dei giocatori avanzati. Un'arma in più per la nostra nazionale potrebbe essere l'imprevedibilità e la velocità dei nostri attaccanti, che potrebbero creare problemi alla retroguardia svedese, abituata a difendere sfruttando la superiorità fisica. Se, come sembra, Ventura schiererà gli azzurri con il 3-5-2 servirà la massima copertura da parte dei nostri esterni, soprattutto colui che dovrà affrontare Forsberg (probabilmente Candreva).
Insomma, sulla carta l'Italia è più forte ma la Svezia non va assolutamente sottovalutata, come testimonia il percorso compiuto finora nelle qualificazioni, con un secondo posto in un girone di ferro, alle spalle della Francia e, soprattutto, davanti all'Olanda, già eliminata.

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