| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede
| Valerio Frezza |
A chi non è mai capitato di aprire un libro e cominciare a leggere
dalle righe dell’ultima pagina? Forse potrebbe servire per aumentare la
certezza riguardo quell’acquisto, per sapere di impiegare al meglio il
proprio tempo libero in questa o quella lettura. Fatto sta che anche noi
partiamo dall’ultimo atto, al momento, della carriera di Andrea
Favilli, attaccante e astro nascente del calcio italiano, classe 1997.
Partiamo
da sabato 18 novembre nella location dello Stadio Tardini in un
pomeriggio grigio tipicamente autunnale con una partita molto speciale:
Parma-Ascoli, testa coda che può lanciare i ducali verso vetta della
classifica. Andrea è ovviamente titolare nella sua Ascoli con la maglia
numero 30, il suo bottino di cinque gol nella classifica cannonieri e la
voglia di farne tanti altri. Al minuto 15 però il ginocchio fatalmente
si gira e Andrea esce dal campo sostenuto da massaggiatore e medico
sportivo. Senza il bomber Favilli l’Ascoli arranca ed il Parma
passeggia: la partita finisce 4-0 per i ducali e non è questo il colpo
più duro che i bianconeri marchigiani devono subire. La notizia
terribile arriva infatti il giorno successivo con la visita a Perugia da
parte del Prof. Cerulli e la diagnosi che conferma le cupe ma immediate
sensazioni: rottura del crociato anteriore del ginocchio destro e sei
mesi di stop.
Andrea Favilli, pisano, era nato calcisticamente nel
Livorno ma già dal 2015 era entrato a far parte della Primavera della
Juventus con cui un anno dopo raggiungeva la finale playoff del
campionato di categoria sbagliando il rigore decisivo contro la Roma.
Pochi
mesi prima di quella serata sfortunata ne aveva vissuta un’altra
bellissima. A Frosinone, al minuto 93, faceva il suo esordio in prima
squadra con la Juve dei grandi e, di conseguenza, in serie A. Pochi
momenti, giusto quelli per finire sul tabellino della partita e per
mettere un tassello fondamentale nella sua giovane carriera.
A
fine campionato rientra a Livorno ma giusto il tempo di un saluto perché
la società labronica, nella sessione estiva di mercato, lo gira in
prestito all’Ascoli dove farà una buona stagione con 30 presenze e 8
gol. Tra maggio e giugno partecipa al mondiale under 20 con la nazionale
italiana, realizzando anche un gol.
A giugno i marchigiani, con
la supervisione della Juventus, riscatteranno Favilli per 3 milioni di
euro piazzando il giovane pisano al centro del loro attacco. Le speranze
di una stagione ricca dei gol di una giovane punta prolifica per
l’Ascoli sono però terminate sul verde prato del Tardini e adesso il
raggiungimento della salvezza diventa un’impresa titanica.
Quella
di Andrea Favilli, pisano cresciuto nel Livorno, è comunque una bella
favola: secondo con la nazionale agli Europei under 19, terzo ai
mondiali under 20, i gol in B, l’esordio in serie A, tanta roba in
pochissimi anni insomma. Certo, ora c’è un grave infortunio da gestire,
ma c’è stata anche un’attesa e agognata notizia che lo stesso infortunio
ha rischiato di non far arrivare mai: la Juventus ha acquistato
definitivamente il giovane Andrea dall’Ascoli per 7 milioni di euro.
Avanti, non vorreste ora andare a leggere quell’ultima pagina di quel
libro? Il titolo potrebbe essere “un pisano cresciuto nel Livorno,
calciatore nella Juventus”.