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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

#cambiamoilcalcio

| rio_vela |

Un terremoto. Tanto possiamo considerare la mancata qualificazione della nazionale azzurra ai mondiali di Russia 2018 scatenando poi una serie di conseguenze che hanno sconvolto il mondo del pallone italico. La sconfitta nel playoff contro la Svezia ha infatti costretto il presidente della FIGC ha rassegnare le dimissioni lasciando vacante la carica di capo del governo del calcio. Il 29 gennaio ci sarà l’elezione del successore di Tavecchio e Damiano Tommasi, presidente dell’assocalciatori, è stato il primo, ed al momento unico, a candidarsi. Con l’occasione della sua candidatura l’ex centrocampista della Roma ha lanciato un hashtag molto interessante, #cambiamoilcalcio, con cui sta cercando di raccogliere proposte e idee per migliorare un sistema ormai decisamente in affanno. Noi ci sentiamo di raccogliere l’invito di Tommasi e dire la nostra su alcuni argomenti.



IL FORMAT DELLA SERIE A


Partiamo proprio dal numero di squadre coinvolte nella nostra massima divisione che, salito a 20 all’inizio degli anno 2000, dovrebbe tornare a nostro avviso ad un canonico 18. Del resto un numero eccessivo di squadre in serie A determina l’effetto negativo di rendere sufficientemente tranquille quelle compagini che, lontane sia da posizioni di prestigio sia dalla lotta per non retrocedere, perdono interesse e spinta nelle ultime giornate del torneo. Le retrocessioni dovrebbero continuare ad essere 3 ma con l’introduzione di un playout tra quindicesima e sedicesima così da rendere incerto, e di conseguenza interessante, il campionato fino all’ultima giornata.


LE SQUADRE B


Ogni anno dai settori primavera delle nostre squadre escono decine di giovani calciatori troppo acerbi per giocare in serie A motivo per cui finiscono in prestito ad affollare i campionati di Serie C o D. Tanto premesso l’introduzione delle squadre B consentirebbe, ad ogni società che intendesse farlo, di continuare ad allenare e monitorare i propri giovani senza perderli di vista nel mare magnum dei prestiti. La Serie C potrebbe ospitare queste seconde squadre lasciando due slot liberi all’interno di ognuno dei tre gironi così come del resto era stato proposto da Gravina, presidente dell'ex Lega Pro. I giovani avrebbero così la possibilità di giocare in un campionato vero senza però la pressione della serie A, accumulando un po’ di esperienza fondamentale per il proseguo della carriera.


IL FORMAT DELLA COPPA ITALIA


Una delle questioni più care ai tifosi è proprio quella della coppa nazionale. Il format attuale non convince, non piace che le squadre più deboli debbano giocare sul campo di quelle più forti e non trova consensi il fatto che le otto big entrino in gioco direttamente dagli ottavi. Va detto che il discorso sulla Coppa Italia è il più spinoso perché come abbiamo raccontato qui esattamente un anno fa, tentativi per migliorarne il format sono stati messi in atto anche in passato ma con esiti decisamente scoraggianti: giocare gare secche fuori casa ha talvolta significato per le big uscire dalla manifestazione, diminuendo così il richiamo di sponsor e televisioni. Tuttavia esiste un margine di manovra e abbassando il numero delle squadre in serie A si creerebbe spazio per una Coppa Italia più articolata: si potrebbe, ad esempio, pensare di far esordire le big dai sedicesimi rispolverando il turno di andata e ritorno già a partire da ottavi o quarti e non solamente dalle semifinali come ora.


Ovviamente sono molte le proposte sotto #cambiamoilcalcio, noi ci siamo limitati a raccontarne tre di quelle che ci sono più a cuore. Perché di cuore si tratta per noi appassionati e tifosi e speriamo che di cuore si tratti anche per i nuovi politici del nostro pallone.

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