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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Problemi d'attacco a Roma

| Federico Fiorentino |

Tra problemi di modulo e il feeling con il gol un po' scomparso per Dzeko.


È stata una stagione avvincente, fino a questo momento. Abbiamo assistito a sorprese, vedi una grande Lazio e una Samp fra alti e bassi; certezze, come la campionessa in carica Juventus e la pretendente Napoli, che quest'anno più che mai sente il profumo di tricolore, e poi la Roma, che in questo momento è un po' nel limbo.

Dopo un ottimo inizio e diverse travolgenti prestazioni nel girone di Champions League, la squadra della capitale sta vistosamente rallentando il ritmo, complici anche alcune sfortunate circostanze, come lo spropositato numero di infortuni e fastidi muscolari dall'inizio della stagione, ben diciotto. Ma il problema più evidente della Roma, soprattutto nelle ultime uscite, è davanti. Ottavo attacco in Serie A per i giallorossi e 9 gol in 20 partite per il numero nove Edin Dzeko. 


Calo causato, per la maggior parte dell'opinione pubblica, dalla cessione estiva di Salah: l'egiziano infatti era stato partner perfetto del bosniaco e soprattutto il miglior assist-man della Roma nella precedente stagione, con 10 passaggi chiave riusciti. Ma il problema non sta nella mancanza di palloni serviti alla punta. 




Infatti, Edin Dzeko ha una media di 24,3 passaggi riusciti a partita, molto sopra la media del ruolo, e partecipa attivamente alla manovra offensiva. Quello che manca, quindi, è il Dzeko finalizzatore, quello visto la scorsa stagione. La sostanziale differenza rispetto alla Roma di Spalletti, quindi, sta nel modulo, più che negli interpreti. Infatti questa utilizzava un modulo con il trequartista, nello specifico Nainggolan, che spesso, con dei movimenti ad attaccare lo spazio, liberava Dzeko dalla marcatura a uomo, creando superiorità numerica, mentre quest'anno manca il tramite fra centrocampo ed attacco, e spesso è proprio il bosniaco che deve abbassarsi per giocare di sponda, e, perciò, gioca molto più distante dalla porta avversaria. Di Francesco dovrebbe, dunque, istituire nuovamente un modulo con il trequartista, che, con un 4-3-1-2 o 3-4-1-2, può essere anche fatto da Perotti, magari affiancando Schick a Dzeko. E chissà che, ritrovando Dzeko, quest'anno possa esserci una svolta.

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