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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

La scommessa Rafinha

| Andrea Piana |

In un mercato di riparazione che, almeno fino ad ora, non ha riservato grandi colpi nel nostro campionato, l'acquisto di Rafinha da parte dell'Inter potrebbe diventare un ottimo rinforzo per il centrocampo nerazzurro. 


Il talento brasiliano, figlio di Mazinho (ex centrocampista con dei trascorsi in Serie A) e fratello del più famoso Thiago Alcantara, arriva dal Barcellona in prestito con diritto di riscatto, fissato a 35 milioni più 3 di bonus; una cifra molto alta se si pensa a tutti i problemi incontrati nell'ultimo anno, ma in realtà giustificata dal grande potenziale del giocatore.


Rafinha, cresciuto nel Barcellona, era molto promettente sin da quando militava nelle giovanili, al punto da essere inserito nel 2012 nella lista dei migliori calciatori nati dopo il 1991 stilata dalla rivista Don Balon (che in realtà non è stata di buon auspicio per tutti i giocatori che vi sono stati inseriti). Pur preferendo il ruolo di centrocampista centrale, è un giocatore molto duttile e può coprire quasi tutti i ruoli del centrocampo, avendo giocato anche da mezzala, ala (destra e sinistra) e anche trequartista, è mancino e ha un ottimo piede, che lo rende molto abile sia nei passaggi che in dribbling; inoltre ha una discreta propensione offensiva, sfruttata soprattutto nell'ultima stagione, in cui aveva segnato 7 gol prima di infortunarsi.


I dubbi che riguardano il centrocampista sono proprio sul piano fisico, dato il gran numero di infortuni sofferti dal giocatore, soprattutto negli ultimi anni, e la gravità dell'ultimo, una lesione al menisco che lo ha costretto a restare fuori dal campo per ben otto mesi; per riprendersi da questo infortunio ha impiegato un tempo molto più lungo del previsto ed è rientrato in campo pochi giorni fa, in Coppa del Re (prima di trasferirsi all'Inter). Sicuramente avrà bisogno di qualche mese per tornare al 100%, quindi in questo primo periodo non dovrebbe partire titolare ma dovrebbe riprendere gradualmente confidenza con i ritmi delle partite per poi aiutare maggiormente la squadra nella fase finale della stagione. Più avanti, per le sue caratteristiche, Spalletti potrà schierare il brasiliano nel ruolo che in questo momento è occupato da Borja Valero. Con Rafinha in campo, sia come titolare, sia da subentrato partita in corso, il centrocampo nerazzurro avrà più dinamismo, una maggiore qualità e una spinta offensiva più consistente di quella attuale.

Se dovesse mettere definitivamente da parte i guai fisici e tornare al massimo della condizione, Rafinha potrà diventare un'arma in più per i nerazzurri, sia per il finale di stagione sia, in caso di riscatto, per i prossimi anni; nel frattempo sarà fondamentale da parte di Spalletti e del suo staff, gestirlo nel migliore dei modi in questa fase complicata, in cui dovrà affrontare i rischi di una ricaduta e gli eventuali problemi di ambientamento nel nuovo campionato.

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