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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Il giocattolo di Klopp

| Lele Aglietti |

Rompere i pronostici è forse una delle caratteristiche che rende il primo campionato inglese uno tra i più belli al mondo. I giochi, fino a qualche giorno fa, sembravano sorprendentemente chiusi. E oseremmo dire con largo anticipo rispetto all'enorme competitività che quasi ogni anno contraddistingue il torneo.



All'ultima apparizione, invece, le stelle dell'Anfield hanno meravigliosamente ravvivato il focolare della Premier League.
Nell'ultima uscita il Liverpool di Jurgen Klopp si è infatti reso protagonista di una prestazione a dir poco magistrale contro il City capolista di Pep Guardiola. L'ultima giornata del campionato inglese ha infatti regalato a tutti gli amanti del calcio una sfida estremamente affascinante, non solo per l'enorme tasso tecnico presente sul rettangolo verde, ma anche per la fantastica atmosfera che in giornate simili lo stadio di Liverpool regala e, per ultimo ma non meno importante, perchè Liverpool-City quest'anno rinnova la sfida tra due allenatori che già in passato si sono affrontati, in Bundesliga, sempre alla guida delle prime della classe. E vale la pena, forse, andare nell'analisi degli eventi e soffermarsi un po' più del solito proprio sul fattore "allenatore". 
Alla vigilia del Big match ci si aspetta uno scontro alla pari tra due compagini che si stanno rendendo protagoniste di una stagione prodigiosa. Ciò che accade va invece, indubbiamente, aldilà delle aspettative. La sfida si conclude 4-3 per i Reds, ma non è tanto il risultato a fare da padrone nel dettaglio degli eventi del pomeriggio di Domenica 14 gennaio, all'Anfield Road. C'è molto, molto di più.

La vittoria degli uomini di Klopp non è frutto del caso, viene bensì da lontano. E non dovrebbe poi sorprendere così tanto.


L'allenatore tedesco sembra infatti aver dato a questa squadra una fisionomia che la rende ad oggi, senza esagerazioni, una delle squadre più forti in Europa: tante sono le squadre dotate di un bagaglio tecnico incredibilmente elevato; altrettante fanno della fame e dell'aggressività il loro punto di forza per colmare le mancanze tecniche. Ma quando i due fattori si incontrano, possono dare vita a qualcosa di realmente interessante. 
E' evidentemente questo che oggi rende il Liverpool di Klopp una macchina che, senza mezzi termini, negli ultimi tempi è in grado di funzionare alla perfezione: all'enorme aggressività e spregiudicatezza della fase difensiva, a partire dagli stessi centrali che amano verticalizzare il gioco e rendersi protagonosti da corner, permettendo ciònonostante una discreta solidità (sono soltanto 7 i gol subiti su azione nelle ultime 14 partite), unisce la straordinaria caparbietà offensiva. Il gioco del Liverpool sorprende, stupisce poichè estremamente imprevedibile: molto rare sono le situazioni nelle quali le difese avversarie riescono ad elaborare una lettura preventiva dei loro
movimenti. 


Il tris d'attacco formato da Firmino, Salah e Manè sembra funzionare alla perfezione: i tre riescono a scambiare le loro posizioni con facilità disarmante e sono innumerevoli i gol arrivati per un loro taglio improvviso dietro la linea di difesa: questa infatti sembra essere la soluzione preferita dal blocco offensivo dei Reds. E se non c'è possibilità di fraseggio, allora ecco che la squadra di Klopp riesce a cambiare in maniera quasi camaleontica, passando da un gioco rivolto al fraseggio ad un gioco impostato sul contropiede: ciò che rende impressionante la squadra di Klopp è infatti la facilità disarmante tramite la quale riesce a trasformare le situazioni difensive più complicate, in appetibili situazioni offensive. La squadra ha la possibilità di lasciare molto spesso, durante la fase difensiva, i due uomini più veloci davanti, dei quali uno riesce a lavorare di sponda, mentre l'altro prende la profondità. E' cosi che, anche in fase di contropiede, i Reds riescono la maggior parte delle volte a passare dall'inferiorità alla superiorità numerica.


E non sono di certo un caso, infatti, i riconoscimenti ricevuti da Momo Salah in questa stagione finora. Perchè certamente ogni singolo uomo in campo del Liverpool sta facendo qualcosa di stupefacente, ma il giocatore egiziano nella stagione corrente si sta realmente consacrando, dimostrandosi una spina nel fianco per qualunque difesa: capacità tecniche indiscusse, rapidità di movimenti eccezionale e l'intelligenza tattica di attaccare gli spazi liberi sono le caratteristiche che lo consacrano come uno tra i giocatori più in forma del momento nel panorama europeo. Ed è lui, più di tutti, a non avere un ruolo. Salah spazia tra la fascia destra e la sinistra, per poi ritrovarlo sulla trequarti. E' forse questo il segreto di un giocatore che, probabilmente, a Roma soffriva una posizione molto più relegata.

Fase offensiva e fase difensiva sono poi collegate da un filtro di qualità a centrocampo, in cui gli interpreti sono capaci di alternarsi fra loro tra recupero palloni e soventi incursioni palla al piede.

Il pressing del Liverpool!
Nella vittoria che i Reds portano a casa domenica scorsa c'è tutto: la spregiudicatezza che Chamberlain e Salah mostrano nelle loro realizzazioni ; il magnifico taglio di Firmino, che aggira la difesa e insacca la palla alle spalle di Ederson; la stupefacente aggressività nel recupero palla che porta al gol di Manè, che nonostante l'improvvisa situazione offensiva è accompagnato da altri tre uomini in attacco. Ed è proprio il recupero palla (ad opera del solito Salah) l'altro fattore su cui vale la pena soffermarsi. Perchè se nella macchina che Klopp ha creato, la tecnica trova un tandem perfetto con la mentalità, c'è da dire che tutto questo, come se non bastasse, si riflette in una disarmante capacità di annientare gli avversari tramite un recupero palla da far invidia ai migliori Gattuso e Yaya Tourè: in pochi possono immaginare, infatti, che il Liverpool è la squadra inglese che in stagione, finora, ha vinto più contrasti di qualunque altra: ben 500 contrasti vinti, per una media di più di 17 a partita. 

Un'aggressività che molto spesso annichilisce, mixata ad una qualità tecnico-tattica che finora ha da invidiare ben poche compagini a livello europeo. 

Così Klopp e il suo Liverpool hanno deciso di dare una scossa alla Premier, regalando un barlume di speranza in un campionato che sembrava aver già dato, a gennaio, il suo verdetto finale.

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