Passa ai contenuti principali

Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Bravo Conte, ma la Roma rimpiange un campionato da grande squadra...

Il prezioso Conte


dal guerin sportivo
Solo gli avversari della Juventus potrebbero trarre giovamento da una separazione consensuale fra Antonio Conte e il club bianconero, dopo 3 scudetti in 3 anni. Per questo risulta incomprensibile la credibilità mediatica che hanno queste voci, al di la del contratto che Conte continua ad avere e del fatto che il sempre sportivo Andrea Agnelli non ha in mente al momento alcuna soluzione alternativa. Le continue richieste di rinforzi da parte dell’allenatore sono in società sempre state giudicate per quello che sono, cioè un mettere le mani avanti per giustificare le magre figure in Champions League, ma di sicuro qualcosa verrà fatto (partendo da Alexis Sanchez, come dice Moggi, e continuando con un nome vero in difesa e sulle fasce). Sempre tenendo presente che il 3-5-2 è il modulo migliore per mettere la squadra in mano a un Pirlo 35enne, ma non certo quello adatto a utilizzare esterni offensivi o di centrocampo di qualità, ammesso che si riesca ad ingaggiarli. La Juventus attuale non ha né i soldi né l’appeal per attrarre i Robben o i Bale, ma soprattutto non saprebbe dove metterli se non genericamente a fare le seconde punte. Insomma, se Conte è stanco come dice forse è il momento di cambiare modulo di gioco più che cambiare allenatore. Perché non è certo uno dei migliori tecnici del mondo (oltre Chiasso e Ventimiglia i successi non sono ancora arrivati, come dire, copiosi), anche se potrebbe diventarlo, discorso che del resto vale anche per Corini. Mentre è probabile che nessun allenatore al mondo, nemmeno un quadrumvirato Ancelotti-Guardiola-Mourinho-Simeone, avrebbe fatto meglio di lui nell’ambiente juventino, che pretende sempre il massimo risultato mettendo a disposizione dei suoi tecnici giocatori di medio livello: non sapremmo definire altrimenti i difensori e i laterali titolari in bianconero. Conte è stato un eccezionale motivatore, assicurando alla sua squadra una intensità notevole anche nelle poche giornate no e non ha fatto invenzioni tattiche perché convinto, a ragione (Ancelotti, per dire, avrebbe avuto un’altra idea), che in società l’essere primi in Italia faccia parte del DNA più che della ricerca di grandi imprese in Europa. Separarsi da Pogba sarebbe soltanto un errore, perché tre giocatori medi non spostano come un potenziale fuoriclasse, mentre separarsi da Conte sarebbe un suicidio e un regalo a una concorrenza che certo non metterà le mani su Cristiano Ronaldo o Iniesta. La Champions è un problema ingigantito, come insegna l’Atletico Madrid finalista con un fatturato che è metà di quello juventino e un quarto di quello del Real: già adesso la squadra bianconera è da quarti di finale tranquilli tutti gli anni, nell’anno giusto può andare anche oltre. Previsione? Visto che sul Guerino le previsioni amiamo farle ‘prima’… Conte farà un po’ il prezioso, anche perché per la Juve è prezioso, poi dopo qualche vaga promessa di rinforzo ed un ‘adeguamento’ del contratto andrà in vacanza contento e ancora bianconero.

Popolari

The Toffees

Di Francesco Zamboni I soprannomi dell'Everton non sono noiosi e banali come quelli del tipo "The Blues".

L'utilizzo dei blocchi nel calcio

| Francesco Lalopa | L'interscambio di idee e soluzioni tra uno sport ed un altro (ovviamente dove possibile) consente l'arricchimento del ventaglio di soluzioni a disposizione di un allenatore, rendendo sempre imprevedibile l'approccio della propria squadra alle varie situazioni di gioco. In questa sede andremo a parlare dei blocchi: soluzione che il calcio ha preso in "prestito" dalla pallacanestro per un loro utilizzo del tutto particolare. E' divertentissimo portarli ma è decisamente poco piacevole riceverli.

Chi è Yerry Mina?

| Francesco Lalopa | L'arrivo del giovane colombiano in blaugrana dal Palmeiras è la naturale prosecuzione del processo di rinnovamento della rosa per i catalani, iniziato con le firme di Paulinho e Dembelè in estate e di Coutinho in questa sessione invernale. Pronto a dare l'addio al Barcellona è Javier Mascherano, ormai giunto a fine carriera, in procinto di firmare con un club cinese. 

Storie di Derby: l'East End

| Francesco Zamboni | Uno dei più grandi derby della storia del calcio inglese è quello tra West Ham United e Millwall.