| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede
di Paolo Brescia
21.10.2015, anniversario di Back to the Future. O meglio, giorno in cui arrivano nel futuro a bordo della DeLorean, il Doc e Marty Mcfly. Piccola passione cinematografica che non potevo tenere per me, scusate. Ma non è solo cinema.
C'è che tornando nel "futuro", troviamo la Roma sempre ultima in Champions, come se tutto il vissuto, tutto il passato, anche quello recentissimo, non contasse niente. "Si impara dagli errori", "sbagliando si impara", "la prossima andrà meglio", "passa tutto da queste due gare"...: dichiarazioni pre partita da incorniciare e appendere nelle stanze dei giocatori, ad memoriam...
Poi, inizia la gara, e in superficie rimangono le disattenzioni (eufemismo) che ben conosciamo, come se dal 1985 al 2015 nulla fosse cambiato. Come cresce, allora, una squadra che non cambia?
Due errori, personale prima, di gruppo poi, e in 20' il Bayer domina alla Bay Arena: 2-0. Un incubo, un film già visto. Terzo capitolo di una saga che sembrava iniziata con i fasti gloriosi di un Colossal, passando per l'Horror di Borisov, divenendo ora fantascienza.
Fantascienza come la reazione Roma dal 25' in poi, con grandissima complicità, va detto, della difesa tedesca, fragile come burro e scomposta come poche. 4 gol dalla mezz'ora del primo tempo a quella della seconda frazione di gioco. Due prodezze di De Rossi imbeccato da Pjanic, poi ancora un inesorabile verdetto del bosniaco su piazzato, e la firma di Falque. Vittoria, rimonta, qualificazione: tutto, con 1h di gioco. No, le cose semplici alla Roma non piacciono, le storie a lieto fine non sono contemplate a Trigoria. Quindi, il nuovo suicidio, stavolta più rapido, come un volo di Spiderman dai tetti, ma senza ragnatela: 4-4 in 80'', e un quasi gol del Bayern dopo altri 2 minuti. Incubo Roma, come si guarisce?