| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede
| rio_alve |
Ci attende una due giorni di Coppa Italia con l’andata delle semifinali - unico turno dell’intera manifestazione previsto su gare col doppio confronto - e molte sono le sorprese fin qui maturate.
Sorprese non da poco, aggiungiamo: dopo quattro edizioni mancherà sicuramente dalla finale la Juventus, detentrice del trofeo, ma eliminata in un vibrante quarto di finale dall’Atalanta di mister Gasperini. Gli orobici torneranno quindi a giocarsi l’accesso alla finale di Roma dopo il successo del 1963 contro il Torino e le due finali perse, quella del 1987 e del 1996. La finale del 1987, e la storia che ne derivò, rappresenta una di quegli episodi romantici di calcio a cui siamo tutti legati. Pur partendo con lo sfavore del pronostico, l’Atalanta vinse il girone eliminatorio e superò tutti i turni giungendo placidamente in finale dove ad attenderla c’era però lo stratosferico Napoli di Diego Armando Maradona, Carnevale e Garella. Non ci fu partita ed un 4-0 all’andata ed uno 0-1 al ritorno glorificarono la formazione azzurra di Ottavio Bianchi che raggiunse così il terzo titolo nella sua storia. Per l’Atalanta di Nedo Sonetti si spalancarono, tuttavia, le porte dell’Europa, data la concomitante vittoria di Campionato e Coppa Italia per il Napoli. Fu così che l’anno successivo, pur da retrocessa in serie B, l’Atalanta disputò la Coppa delle Coppe, venendo eliminata solo in semifinale, con un doppio 2-1, ad opera dei belgi del Malines.
Oltre alla Juventus mancheranno Napoli ed Inter ovvero la seconda e la terza forza del campionato oltre alla Roma, quinta, annientata da un sonoro 7-1 maturato al Franchi di Firenze. I viola tornano così in una semifinale di Coppa Italia dopo tre edizioni ma sono assenti da una finale dal maggio 2014 dove vennero superati dal Napoli di Rafa Benitez per 3-1. Per risalire all’ultimo successo viola, dei sei finora ottenuti, occorre tornare alla stagione 2000/01 e alla doppia sfida con il Parma di Renzo Ulivieri.
Se una delle due semifinali è Fiorentina-Atalanta, l’altra è Lazio-Milan, guarda caso proprio le squadre che si sono alternate per sfidare la Juve in finale nelle ultime quattro edizioni. Il Milan è in un ottimo momento di forma ed in campionato veleggia solitario al quarto posto, ultimo utile per l’ingresso in Champions League. I rossoneri mancano il successo da oltre quindici anni detenendo il triste primato di finali perse (ben 9, quasi il doppio dei successi). La Lazio, cinque trofei negli ultimi venti anni, ha alzato la coppa per l’ultima volta nella stagione 2012/13 ed è alla sua terza semifinale consecutiva. Nella gara di questa sera i biancocelesti, freschi per aver riposato nell’ultimo turno di campionato, dovranno rinunciare a diversi uomini per infortunio o, come Radu, per squalifica. In porta ovviamente si sistemerà Strakosha mentre scenderà probabilmente sulla linea dei difensori Lucas Leiva per fare coppia con Acerbi. Marusic e Lulic completeranno il pacchetto arretrato; Badelj, il neo acquisto Romulo e Parolo schermeranno la difesa mentre Milinkovic-Savic e Correa avranno il compito di inventare per l’unica punta Ciro Immobile.
Gattuso risponderà con un più canonico 4-3-3: ovviamente Donnarumma tra i pali, quindi Calabria, Romagnoli, Musacchio e Laxalt già dal primo minuto; a centrocampo la forza e i muscoli di Kessiè e Bakayoko e la classe di Paquetà dietro al tridente composto da Suso, Piatek e Borini che potrebbe iniziare al posto di Calhanoglu. Poco pochissimo turnover quindi, la posta in palio è molto alta.