| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede
| rio_alve |
La letteratura romantica ha già visto scrivere pagine e pagine sugli addii tra amati. Stazioni ferroviarie con immancabili e ottocenteschi sibili di vapore, porti del nord Europa con grandi transatlantici e poi fermate d’autobus, ascensori, pianerottoli e traslochi. La nostra storia invece parte da un campo di calcio e dal suo epilogo: Marek Hamsik non è più un giocatore del Napoli.
Arrivato in Italia grazie al Brescia per soli 60.000 euro, Hamsik ha esordito in serie A contro il Chievo già nel 2004 per poi esplodere, sempre con le rondinelle, nel 2006/07 raggiungendo l’invidiabile cifra di 10 reti in 40 presenze. Nell’estate del 2007 il passaggio al Napoli è colto tiepidamente dalla tifoseria che nell’arco di pochi mesi è obbligata a ricredersi e pronta ad innamorarsi del giocatore slovacco. Cinquecentoventi partite in casacca azzurra e centodieci reti ne fanno l'atleta più presente e prolifico tra i giocatori del Napoli in tutte le competizioni di sempre, primato condito da due successi in Coppa Italia (rispettivamente contro Juventus e Fiorentina) e uno in Supercoppa (sempre contro la Juventus, ai calci di rigori oltranza).
In questo video tutti i gol del nuovo giocatore del Dalian.
Alla preziosa carriera in azzurro di Marek occorre aggiungere un altro tassello per coglierne appieno l’importanza: l’esperienza di Hamsik nel golfo coincide con la rinascita del Napoli dopo il fallimento, i due anni in serie C e quello in B culminato con un secondo posto alle spalle della Juve e la conseguente promozione nella massima serie. Ecco, la storia di Marek parte proprio dalla serie A riconquistata, dal nuovo corso che, sotto la guida quasi paterna di De Laurentiis, la società partenopea ha intrapreso mettendo al centro del campo lo slovacco con la cresta. Per questo, molto probabilmente, i tifosi hanno visto in lui la destinazione migliore per il loro amore al punto da attribuirgli il soprannome di Marekiaro, con l’evidente assonanza al nome di una delle più suggestive località della città. Lì, al centro del rettangolo verde a fare schermo e a far ripartire le azioni, a fare gol, ad esultare: insomma quello che comunemente è detta una bandiera.
Alcune bandiere non si ammainano mai però, altre, sì. Il caso di Hamsik è esemplificativo: una colonna per oltre un decennio viene ceduta per una cifra intorno ai venti milioni di euro suggerendomi un parallelo, un assist, un’occasione per ricordare una delle più belle commedie di Eduardo. Mentre seguivamo l’evoluzione dell’affare cinese mi è venuta in mente la meravigliosa “Napoli milionaria”, commedia in tre atti andata in scena per la prima volta nel marzo del 1945 al Teatro San Carlo di Napoli, appunto. La location è quella, perfetta e descritta nel titolo stesso, Napoli, i milioni, quelli freschi in arrivo dal ricco Oriente e la battuta finale dell’Opera “Adda passà a nuttata” ormai iconica e esemplificativa di un senso di apprensione e attesa per l’evolversi di una determinata vicenda. Nell’opera di Eduardo si trattava dell’effetto benefico che una medicina, faticosamente recuperata, dovesse apportare alla figlia più piccola del protagonista mentre, ora, poteva essere assimilata all’attesa della tifoseria durante il tira e molla tra la società Napoli e il Dalian con la speranza di fondo che l’affare, anche all’ultimo secondo, saltasse. Perché le bandiere non si dovrebbero mai ammainare.