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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Galles nella storia, è semifinale


di Paolo Brescia

Che belle favole ad Euro 2016. Favole da raccontare, che prendono una forma man mano più concreta. L'Islanda ai quarti (vs Francia), le due Irlande qualificate, l'Albania che vince una partita, "Nonno Kiraly", ecc. Ah, e il Galles in semifinale, che facciamo, lo iscriviamo al registro delle imprese? Pazzesco, 3-1 al favorito Belgio, che torna a casa. Una rimonta di cuore dopo l'iniziale svantaggio (che gol il Ninja!). E pensare che in pochi avrebbero dato il Galles agli ottavi. E' in semifinale (vs Portogallo, lato "debole" del tabellone). Già ci si sbilancia, dando Ronaldo e compagni per favoriti (e fortunati) per l'approdo in finale. Sarà invece tosta, mercoledì, per i lusitani. Un occhio al percorso del Galles, che ha battuto la Slovacchia, poi lo stop davvero sul filo del rasoio contro l'Inghilterra e infine la secca vittoria con la Russia. Passaggio turno da prima e ottavo di cuore col Nord Irlanda. Insomma, un fil rouge, come il colore della maglia di Bale, leader del gruppo, che ha portato la squadra fin qui. Senza fermarsi: un gruppo unito per sognare un po'. Questo sogno, oggi, è una semi-realtà, visti i traguardi...

Per contro un Belgio opaco, che non ha trovato in Wilmots l'uomo capace di amalgamare tanto talento insieme. Anzi, i diavoli rossi sono stati divisi dalla troppa qualità (che invece, in difesa, tale non era) e sono stati "trascinati" dalle individualità, senza fare gruppo. Con chi era organizzato male hanno avuto la meglio, ma è bastato un pizzico di ragione e strategia per batterli e mandarli al tappeto: prima noi (2-0), poi il Galles ieri sera, con le reti di Williams, Robson-Kanu e infine di Vokes.



Forza Galles, sogna la finale!

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