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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Classe turca per il Milan

| Andrea Piana |

Perché l'acquisto di Hakan Calhanoglu potrebbe rivelarsi un ottimo colpo per il Milan.



È Hakan Calhanoglu il sesto acquisto del Milan in questa sessione di mercato. Il trequartista turco è arrivato dal Bayer Leverkusen per 20 milioni di euro più bonus, dopo una trattativa relativamente breve.
Cresciuto calcisticamente in Germania, dove è nato da genitori turchi, Calhanoglu è esploso con la maglia dell'Amburgo ed è cresciuto ulteriormente nei tre anni trascorsi a Leverkusen.

Nella maggior parte dei casi ha giocato da trequartista, nel ruolo che preferisce, ma la sua duttilità ha permesso agli allenatori di schierarlo più volte come esterno offensivo, in particolare sulla fascia sinistra, o in posizione più arretrata, come regista o interno di centrocampo. Tecnicamente è molto forte, non è velocissimo ma ha una grande sensibilità nel piede destro, che, unita ad una visione di gioco fuori dal comune, gli permette di fornire molti assist e creare parecchie occasioni da gol (nell'ultima stagione, chiusa con 6 gol e 5 assist in 15 gare, ne ha create ben 29). Inoltre ha una discreta media gol, che è riuscito a mantenere costante in tutte le squadre in cui ha giocato finora.



La sua arma principale sono sicuramente i calci piazzati: Calhanoglu è il giocatore che ha segnato di più su punizione nelle ultime quattro stagioni, mettendo a segno 11 reti. Questo elemento non va sottovalutato, date le pessime statistiche sui calci piazzati della squadra rossonera nelle scorse stagioni: l'acquisto di uno specialista come il talento turco, oltre che di un altro buon tiratore, Ricardo Rodriguez, potrebbe portare al Milan qualche gol in più su calcio di punizione.




Con l'arrivo di Calhanoglu aumentano le opzioni per quanto riguarda il modulo che verrà utilizzato da Montella: il 4-3-3 adottato nella scorsa stagione e da sempre lo schema preferito del tecnico rossonero, allontanerebbe il giocatore dalla sua posizione preferita, quella di trequartista; in tal caso potrebbe essere utilizzato come esterno offensivo o addirittura come interno di centrocampo. Per questo motivo sembra più probabile un passaggio ad uno schema di gioco che preveda il trequartista, per valorizzare al massimo Calhanoglu; il 4-2-3-1 sembra il più adatto alla rosa del Milan, poiché permetterebbe di schierare contemporaneamente Suso e Bonaventura oltre al trequartista turco, mentre difficilmente si passerà  al 4-3-1-2, a causa del gran numero di esterni offensivi in rosa che in tal caso resterebbero inutilizzati. Infine, Montella ha provato più di una volta la difesa a 3, ma per un'opzione del genere serviranno altri interventi sul mercato.



Potrebbero sorgere alcuni dubbi sullo stato di forma del giocatore, che è fermo da febbraio a causa di una squalifica, per il mancato rispetto di un precontratto risalente a sei anni fa. Questo periodo di inattività, unito alla necessità di adattarsi ad un nuovo campionato, peraltro molto diverso da quello tedesco, potrebbe influire sulle prestazioni di Calhanoglu nella parte iniziale della stagione.
Sarà compito dello stesso giocatore, con l'aiuto di Montella, lavorare durante la preparazione estiva al fine di evitare o, quantomeno, cercare di ridurre questi possibili problemi di ambientamento.


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