| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede
| Andrea Piana |
Dopo l'improvviso cambio di proprietà, la riammissione all'Europa League da parte del Tas di Losanna e i rapidi avvicendamenti nella dirigenza, il nuovo Milan viene inaugurato dal maxi affare con la Juve, lo scambio Caldara-Bonucci e l'acquisto (ufficialmente separato, ma in realtà parte di un unico discorso) di Gonzalo Higuain.
Con l'arrivo di Higuain, il Milan è tornato ad acquistare quella punta di livello internazionale che mancava dai tempi di Ibrahimovic. L'attaccante argentino arriva dalla Juventus in prestito oneroso per 18 milioni, con diritto di riscatto fissato a 36 milioni; la formula è dettata da motivi di bilancio ma è praticamente certo che i rossoneri riscatteranno il Pipita nella prossima stagione, dunque si sta parlando di qualcosa di molto simile ad un acquisto a titolo definitivo da 54 milioni complessivi. Higuain, apparso molto motivato durante la presentazione, si è ritrovato in secondo piano alla Juve dopo l'acquisto di Cristiano Ronaldo da parte dei bianconeri e, spinto anche dalle esigenze di fare cassa della società, ha deciso di cambiare aria pur rimanendo in Italia, dove in questi anni ha dimostrato di poter fare la differenza.
Il Milan, con questo grande investimento, cerca finalmente di interrompere la maledizione del numero 9, che, dopo il ritiro di Inzaghi, ha colpito tutti i giocatori che hanno indossato quella maglia (tutti di livello nettamente inferiore rispetto al Pipita), autori di prestazioni sotto le aspettative e pochissimi gol.
L'arrivo di Higuain aumenta sicuramente il livello della squadra rossonera, che con un altro paio di rinforzi potrebbe giocarsela per un posto in Champions, soprattutto dando al reparto avanzato una maggiore sicurezza, derivante dall'avere in rosa quel famoso attaccante da 20-25 gol che per tanti anni è mancato e su cui tutte le concorrenti del Milan possono contare.
Se in Italia l'argentino ha sempre dimostrato di essere tra i giocatori più costanti e decisivi, nelle ultime stagioni ha faticato parecchio in campo internazionale, dimostrando una tendenza a scomparire nelle gare decisive di Champions League; quest'anno si confronterà con un trofeo più semplice come l'Europa League per cercare di invertire questa tendenza.
Forse il prezzo può risultare eccessivo per un giocatore che a dicembre compirà 31 anni, ma al giorno d'oggi un attaccante di quel livello va pagato. Il Pipita, tra l'altro, dovrebbe garantire altre 2-3 stagioni ad alto livello, dando la possibilità a Cutrone di crescere con più calma e meno responsabilità, per poi farsi trovare pronto nel momento in cui Higuain inizierà a calare.
Dando per scontato l'inserimento immediato al centro dell'attacco per il Pipita, rimane ancora qualche dubbio sul modulo, anche se il più probabile rimane il 4-3-3: in quel caso Higuain sarebbe supportato da due esterni offensivi di qualità come Suso e Calhanoglu che hanno le caratteristiche per aiutarlo ad esprimersi al meglio. Si potrebbe fare qualcosa a centrocampo, dato che non si è ancora visto un gioco in verticale al livello di quello che parte dalle fasce, anche perché Biglia non è mai stato al meglio nella scorsa stagione. Gattuso dovrà capire se basterà gestire in modo leggermente diverso i propri giocatori o se sarà necessario chiedere un ulteriore sforzo alla società.
Tra i tifosi rossoneri cresce l'entusiasmo, che già l'estate scorsa era alle stelle ma poi si era rivelato eccessivo; forse, con la nuova proprietà e un progetto più chiaro l'ottimismo è più fondato, ma per evitare di ripetere gli stessi errori dello scorso anno sarà meglio lasciar parlare il campo riguardo le proprie possibilità e i propri limiti a livello nazionale e internazionale. È innegabile, tuttavia, che l'asticella si alzerà in questa stagione e che sarà necessario per Gattuso e per i giocatori raggiungere almeno gli obiettivi minimi.