Passa ai contenuti principali

Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Cristiano Ronaldo bianconero

| Luca Balbinetti |

Cristiano Ronaldo alla Juventus, uno dei due giocatori più forti del pianeta (viva la diplomazia) in serie a. Ormai ci siamo abituati a sentire tutto questo (o non ancora?). Dopo l’entusiasmo iniziale, dopo aver analizzato nel dettaglio la trattativa, che in molti hanno additato come quella del secolo, ora proveremo ad analizzare come il giocatore più determinante del pianeta si inserirà nel progetto tattico di Allegri.

 
Partiamo dalle caratteristiche del tecnico livornese, che a mio modo di vedere sono perfette per gestire un campione del calibro di Ronaldo. Infatti, nella carriera di Cr7 ci sono sempre stati grandi tattici: Sir Alex, Mou, Ancelotti e Zidane. Gli allenatori appena elencati, non hanno uno schema tattico ben preciso, anzi, fanno della loro capacità di adattamento il loro punto di forza. Maestro in questo Sir Alex. L’unico allenatore con il quale sembra che Ronaldo abbia avuto dei problemi fu Mourinho, tra i due portoghesi il rapporto non fu idilliaco. Crediamo noi, che due personalità così forti vogliano per forza prevalere sull’altro. Mou è abituato a prendersi il merito delle proprie vittorie e Cr7 non poteva di certo essere d’accordo. Ancelotti, al contrario, non ha problemi nel lavorare “nell’ombra” o quanto meno non prendersi tutti i meriti dei suoi straordinari successi, fa fare ai suoi ciò che serve per vincere, nulla di superfluo, tutto, meravigliosamente pragmatico. Zidane infine, probabilmente è l’allenatore più sottovalutato dell’ultimo ventennio. Il tecnico francese ha vinto tre Champions di fila, si con Ronaldo, si con il centrocampo più completo del secolo, ma le ha vinte, 3 su 3, troppo facile sottovalutarlo. Il tempo sarà galantuomo e ci dirà se Zinedine continuerà a fare risultato anche lontano da Madrid (piccolo spoiler: lo farà).
 
 
 
Massimiliano Allegri somiglia un po’ a tutti questi tecnici, ha vinto molto meno, a livello europeo ovviamente, ma è l’espressione più limpida di pragmaticità applicata al calcio. Il tecnico livornese ama vincere, ama giocatori di qualità, stranamente lascia in panchina chi merita e se lo fa lo fa con rigore. Cristiano Ronaldo è un personaggio oltre che un calciatore difficile da gestire, ma entra in un ambiente, quello juventino nato per accogliere chiunque, non per la qualità della rosa, comunque alta, quanto piuttosto per la mentalità ben radicata da decdenni. Di solito quando un calciatore ambizioso e serio incontra un ambiente che lo possa mettere nelle condizioni di dare il meglio, il risultato è abbastanza scontato.
 
 
Per quanto riguarda i suoi partner c’è l’imbarazzo della scelta. Ronaldo giocherà punta centrale, e presumibilmente avrà due esterni a supporto, che dovrebbero essere Dybala e Douglas Costa. Qualità. Costa è semplicemente il miglior partner di attacco che un attaccante possa desiderare, parlano gli assist per lui. Per quanto riguarda Paulo Dybala, io credo possa essere il giocatore che trarrà maggior beneficio dall’arrivo di Ronaldo.
 
Mi spiego: in primis, la possibilità di allenarsi con un 5 volte Pallone d’Oro non può che essere un privilegio per un ragazzo promettente che però sta facendo scorrere inesorabile il tempo senza un exploit importante e necessario. Il secondo vantaggio è tattico e tecnico: tatticamente la presenza di Cr7 libera non poco le attenzioni dei difensori avversari dalla Joya, soprattutto Ronaldo occupa una parte di campo totalmente differente da quella di Messi, che in nazionale toglie (giustamente) possibilità a Dybala di esprimersi. Tecnicamente invece, il pensiero è elementare: Dybala e Ronaldo se tatticamente messi in condizione di dialogare (e a questo penserà Allegri) parlano la stessa lingua calcistica, quella della qualità.Tutti noi appassionati (o quasi) ne trarremo beneficio. 

Popolari

La conferma del patrimonio Guardiola

| Luca Balbinetti | Questo Manchester City è qualcosa che va oltre una semplice squadra, è la conferma che un allenatore con le sue idee e l'ambiente giusto attorno può portare avanti un'idea di gioco che qualche anno fa aveva del rivoluzionario, ora è semplicemente estasi, e merita di essere lodato, fin quando non risulterà estremamente banale farlo. 

The Toffees

Di Francesco Zamboni I soprannomi dell'Everton non sono noiosi e banali come quelli del tipo "The Blues".

Chi è Yerry Mina?

| Francesco Lalopa | L'arrivo del giovane colombiano in blaugrana dal Palmeiras è la naturale prosecuzione del processo di rinnovamento della rosa per i catalani, iniziato con le firme di Paulinho e Dembelè in estate e di Coutinho in questa sessione invernale. Pronto a dare l'addio al Barcellona è Javier Mascherano, ormai giunto a fine carriera, in procinto di firmare con un club cinese. 

Sull'addio di Marekiaro Hamsik

| rio_alve | La letteratura romantica ha già visto scrivere pagine e pagine sugli addii tra amati. Stazioni ferroviarie con immancabili e ottocenteschi sibili di vapore, porti del nord Europa con grandi transatlantici e poi fermate d’autobus, ascensori, pianerottoli e traslochi. La nostra storia invece parte da un campo di calcio e dal suo epilogo: Marek Hamsik non è più un giocatore del Napoli.