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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Nuovi equilibri in Liga


La Liga è ripartita da solamente 5 giornate e con se porta l'apertura di nuovi scenari e prospettive: riusciranno i Campioni in carica del Barcellona a ripetere i successi della passata stagione? Come evolverà la creatura di Ernesto Valverde? E come si adatterà il nuovo Real Madrid con un Cristiano Ronaldo in meno ma un Lopetegui in più? Chi si avvicenderà alle spalle delle Big come sorpresa della stagione?


È ripartita con 4 vittorie ed un pareggio la rincorsa al "doble" del Barcellona. I catalani, forti d'aver mantenuto l'ossatura della passata stagione, sembrano avere tutte le carte in tavola per poter continuare a vincere tra i confini spagnoli. In più la rosa ha avuto modo di poter essere arricchita con importanti innesti: nella linea difensiva c'è stato l'acquisto di Clement Lenglet, proveniente dal Siviglia, squadra in cui ha militato per una sola stagione. A centocampo, nonostante la partenza di Paulinho, sorpresa della scorsa annata,e l'addio di Iniesta, sono arrivati Arthur e Vidal ed inoltre è rientrato a pieno ritmo Rafinha, che nella passata stagione ha dimostrato tutto il proprio talento con la maglia dell'Inter mentre in attacco è arrivato il promettentissimo Malcom dal Bordeaux. Attenzione però, le ultime due partite ( la vittoria in rimonta col Sociedad ed il pareggio col  Girona ) hanno mostrato qualche crepa nella struttura del Barcellona: numerosi sono i cali d'attenzione, regalo del finale della scorsa stagione quando ormai il titolo era conquistato già da qualche giornata. 
Ci sarà quindi da mantenere sempre alta l'attenzione, perchè difficilmente Real ed Atletico giocheranno una stagione sotto tono come quella passata e proveranno a contendere il titolo sino all'ultima giornata. 


A parità di punteggio in testa alla classifica troviamo il Real Madrid. I Blancos, reduci dalla terza Champions League consecutiva in estate hanno visto partire prima Zidane e poi Cristiano Ronaldo. Questo duplice addio ha permesso di scatenare una mini-rivoluzione in casa Real: al centro del progetto è stato messo il gruppo, che dovrà essere esaltato dalle capacità dei singoli. A guidare questa rivoluzone c'è Julen Lopetegui, ex commissario tecnico della Spagna che ha deciso di stravolgere il credo tattico precedentemente utilizzato da Zidane: adesso il Real è una squadra molto più affezionata al pallone, che costruisce grazie al suo possesso ed alla veloce circolazione della sfera, soprattutto alle spalle delle linee avversarie. Inutile dire come ormai al centro del progetto tattico del Real ci siano Bale ed Isco: il primo è chiamato a raccogliere l'eredità di Ronaldo soprattutto sotto il punto di vista carismatico, mentre il secondo avrà il compito di creare grazie alla propria tecnica ed alla propria fantasia.
A giovare della partenza di Ronaldo è stato soprattutto Benzema, bomber e leader ritrovato, che dopo annate passate a " sacrificarsi" adesso ha un ruolo molto più centrale all'interno della manovra del Real.



E poi ? Dietro le due big ci sarà il solito vuoto ? Al momento la terza pretendente al titolo, l'Atletico Madrid, è staccato di 5 lunghezze in classifica, frenato da qualche passo falso di troppo ad inizio campionato, complice anche la mancanza della solidità che negli anni passati ha contraddistinto l'Atletico. Ma se nel breve qualche difficoltà può ancora palesarsi, di sicuro nel lungo periodo è una delle squadre più temibili da affrontare perchè sempre in tensione ed abituata a gestire la pressione.  La rosa, inoltre, è stata arricchita con giocatori interessantissimi: da Thomas Lemar a Santiago Arias, chiamato al compito di sostituire Vrsaljko, passando per l'acquisto di Rodri dal Villareal, chiamato a dare nuova solidità al centocampo dei colchoneros, orfani di Gabi.



Inspiegabilmente in dietro in classifica è il Valencia, autore l'anno passato di una stagione degna di nota. Dopo 5 giornate invece la squadra di Marcelino è al quartultimo posto, nonostante la rosa a disposizione sia di un livello qualitativo decisamente superiore. In estate infatti la squadra ha visto numerosi innesti per poter competere a lungo su più fronti possibili: dall'Atletico è arrivato Gameiro  dal Chelsea con la formula dal prestito Michy Batshuayi, mentre a centrocampo è stato preso Wass, reduce da ottime annate con la maglia del Celta Vigo.

E' partita a rilento anche la stagione delle due squadre di Siviglia: il Betis ha collezionato 6 punti in 5 giornate ed è ancorato a metà classifica in attesa di ritrovare la forma migliore della passata stagione, mentre i cugini hanno racimolato un solo punto in più ma hanno una squadra ancora tutta da amalgamare: in panchina si è seduto l'ex allenatore del Girona Pablo Machin che ha portato con se un nuovo schieramento tattico tutto da assimilare. In attacco spicca inoltre il nome di Andre Silva, praticamente rinato dopo la pessima annata in rossonero.



A sorprendere invece sono Celta Vigo, Alaves e Girona, attualmente in "Zona Europa". Assolutamente irrilevante in questo momento del campionato la posizione occupata, ma di certo sono risultati che possono fare morale per realtà cosi piccole, spingendole a giocare ogni settimana al meglio delle proprie possibilità.

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