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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

I vari nomi dello United

| Francesco Zamboni |

Il calcio è storia, la Premier una manifestazione diretta di questa linea invisibile del tempo. Da chi potevamo iniziare? Dallo United, chiaro.

Il vecchio Old Trafford, casa storica dello United (Daily Mail)                                                 
Come ogni squadra del campionato d’oltre Manica, il Manchester viene riconosciuto dalla propria tifoseria con un preciso soprannome, ma in pochi sanno il perché.



Conosciuti inizialmente come The Heathens, con il cambiamento di nome del club iniziarono ad essere chiamati semplicemente United. Nei decenni successivi, con l’avvento dell'era di Sir Matt Busby, grazie ad una squadra giovane, prevealentemente proveniente dall’academy del club, diventano una delle pretendenti alla corsa al titolo. Con un'età media di squadra di 22 anni, i media britannici diedero loro il soprannome di The Busby Babes, ricordati per il famigerato incidente aereo di Monaco, in cui morirono appunto alcuni dei giocatori inglesi più in forma del momento.

Evoluzione dello stemma
Dopo questo tragico avvenimento, Sir Matt Busby, lesse sui giornali delle grandi prestazioni dei Greater Manchester, squadra di rugby della città, in Francia. Per il terrore che la squadra incuteva agli avversari questi furono rinominati dalla stampa francese Les Diables Rouges, tradotto in inglese come The Red Devils. Sir Matt Busby, che nel frattempo stava ricostruendo la squadra, decise che questo nome sarebbe stato più intimidatorio per gli avversari e decise di applicarlo subito ai propri ragazzi.



Il resto, come sappiamo, è storia. Lo United incorporò il nome nelle sue sciarpe e nel brand tanto da aggiungere un diavolo con un forcone sullo stemma della squadra a fianco della nave con la vela aperta. Lo United creò anche la mascotte Fred il rosso. Alcuni dei club rivali hanno criticato l'uso del simbolo del diavolo come “adorazione di Satana”, ma mettendo da parte tutte queste osservazioni maligne, sembra che abbia portato bene allo United.

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