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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Derby d'Italia

| Francesco Zamboni |

Inter-Juventus, in programma in questa giornata di Serie A, è il Derby d'Italia.
È una delle gare più disputate in Italia con gli oltre 200 incontri giocati, nonché una delle più emozionanti tra tutti i derby che si sono mai disputati in Serie A.


Se oggi Juventus-Inter è tra le rivalità più sentite, se non la più sentita del nostro campionato, lo si deve a due match in particolare: quelli del 1961.
Era la prima stagione del "Mago" Herrera sulla panchina dell’Inter e i nerazzurri si presentarono il 16 aprile a Torino con quattro punti di svantaggio sulla Juventus.


Partita di cartello, nessuno vuole mancare all’appuntamento, tanto che il Comunale non riesce a contenere tutti i tifosi sugli spalti. In tanti finirono per "accomodarsi" a bordo campo, ma qualcuno andò un po' oltre facendo una vera e propria invasione. L’arbitro decise così di sospendere la partita e il regolamento di allora, in questi casi, decretava la vittoria della squadra ospite. L’Inter dunque vinse a tavolino e si riportò a un punto dalla Juventus. I bianconeri fecero però ricorso alla Caf che si pronunciò molto tempo dopo, precisamente al termine della penultima giornata con le due squadre appaiate in classifica. La decisione fu di quelle sgradite, per usare un eufemismo, all’Inter: ricorso accolto, vittoria a tavolino revocata e gara da rigiocare il 10 giugno, dopo l'ultima giornata di campionato. Prima di questo recupero, che sulla carta doveva essere decisivo, la Juve giocò e pareggiò a Bari, ma l’Inter perse a Catania, partita del “Clamoroso al Cibali” scivolando a -3.
Lo scudetto è matematicamente bianconero, la sfida contro l’Inter non conterà nulla. Il 10 giugno, dunque, Angelo Moratti, presidente dell'Inter, decise di mandare a Torino la Primavera. Finirà 9-1 per la Juventus che, invece, schiera tutti i suoi campioni con Omar Sivori che segnò sei dei nove gol.
Le due squadre, però, si affrontarono per la prima volta nel 1909 durante il campionato di Prima Categoria: nel primo incontro assoluto del 14 novembre di quell'anno, giocato sul campo di Corso Sebastopoli a Torino, i bianconeri vinsero 2-0 grazie a una doppietta di Ernesto Borel, mentre i nerazzurri si imposero 1-0 in Lombardia due settimane più tardi con un gol di Oscar Engler; l'Inter avrebbe poi conquistato a fine stagione il suo primo titolo italiano.



Negli anni ‘80, dopo la fine del blocco quindicennale all'ingaggio degli stranieri in Serie A, gli incontri fra nerazzurri e bianconeri videro protagonisti due tra le maggiori stelle del tempo quali il francese Michel Platini e il tedesco Karl-Heinz Rummenigge In questo decennio, da parte juventina rimase nella memoria la doppia sfida del 1983 in semifinale di Coppa Italia, preludio alla vittoriosa finale che varrà loro la settima coppa nazionale, mentre sul versante interista occupò un posto di rilievo un altro 4-0 di campionato, quello maturato a Milano l'11 novembre 1984.
Sono passati quasi 20 anni ma se c’è uno scontro tra Juventus e Inter che ha segnato un prima e un dopo nella storia di questo match, non si può non far riferimento al 26 aprile del 1998. È l’Inter di Ronaldo, il fenomeno, che arriva al Delle Alpi con un solo punto di svantaggio sulla Juve capolista alla 31^ giornata.
È Del Piero a sbloccare il risultato prima dell'espulsione di Ze Elias.


L’episodio che però tutt’oggi è oggetto di accese discussioni tra nerazzurri e bianconeri è lo scontro tra Iuliano e Ronaldo in piena area di rigore. Il brasiliano sposta la palla in velocità, il difensore della Juve non riesce a fermarsi e sbatte contro il fenomeno che finisce per terra. Ceccarini, arbitro del match, non concede il penalty e si ritrova circondato dai giocatori dell’Inter che protestano. Nel frattempo i padroni di casa proseguono l’azione finché Taribo West atterra Inzaghi in area. L’arbitro in questo caso fischi,: rigore per la Juventus. Gigi Simoni e tutta la panchina ospite esplodono di rabbia. Del Piero si fa parare il rigore da Pagliuca ma la capolista lo stesso vince e fa il passo decisivo verso lo scudetto. Le polemiche che ne seguirono da quel match non si sono ancora spente e tutt’oggi sono dibattito e sfottò tra le due società.

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