Passa ai contenuti principali

Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Prova di maturità

| Francesco Lalopa |

Quella che da tanti può essere definita come una semifinale di "serie B" al confronto con l'altra, giocata dalle ben più quotate Real e Bayern, può rivelarsi invece come uno dei match più interessanti di tutta la competizione per spunti tattici, tecnici e storici. 


La sfida tra Roma e Liverpool nelle menti dei tifosi più esperti, specie se romanisti, rievoca certamente brutti ricordi, col rigore calciato alto da Graziani e quella finale persa, dopo che il successo era stato veramente vicino per i giallorossi. 
Da allora tra le due compagini pochissimi sono stati gli incroci, l'ultimo nel 2002 con la sconfitta per 2-0 ad Anfield. 

Se pochi sono gli spunti storici da cui attingere per raccontare questa sfida, ci viene in contro il calcio giocato, quello bello da vedere e raccontare, che permette di parlare di due squadre giunte ormai ad un punto critico della loro stagione: una semifinale da giocare ed una lotta in campionato per la prossima Champions League ancora tutta da definire, con gli inglesi che si contendono le due piazze rimanenti con Tottenham e Chelsea, mentre la Roma se la deve vedere con Lazio ed Inter.


Ciò che stupisce di entrambe le compagini è la fase di pressing: famosa quella di Klopp ( ma non solo ) che sin dai tempi del Borussia Dortmund ha impresso alla propria squadra un'identità volutamente improntata all'attacco, sia in fase offensiva che difensiva.
Il famoso " gegenpressing " ( o contro-pressing ) è diventato un marchio di fabbrica. Non è infatti insolito vedere i "reds" aggredire immediatamente il portatore di palla avversario dopo aver perso il possesso, anche nei pressi dell'area avversaria, in modo tale da poter recuperare il pallone in una fase di transizione, con la difesa non organizzata, in modo tale da poterla punire quando più vulnerabile.
Ma il Liverpool non è solo pressing: la squadra di Klopp in Champions League può vantare il miglior attacco e la miglior difesa.



Non è da sottovalutare però il pressing dei giallorossi: con l'arrivo di Di Francesco la squadra capitolina ha implementato una importante capacità di pressare alta ( caratteristica che fino allo scorso anno non aveva ), sin fino al portiere, per mettere in difficoltà l'avversario e recuperare il pallone in zone di campo pericolose ed andare direttamente in verticale. Una strategia che paga sia contro squadre tecnicamente meno dotate come quelle del nostro campionato, sia in Coppa, come dimostrato dalla sfida di ritorno di Roma-Barcellona, che ha visto i catalani praticamente inermi di fronte al pressing portato da Dzeko e soci.



Passando dal lato tattico a quello tecnico, essenziale sarà individuare gli uomini cardine di questo doppio incontro: lato Liverpool sembra quasi scontato parlare di Mohamed Salah, ex dell'incontro e fresco vincitore del premio come miglior giocatore del campionato inglese. L'ala egiziana dopo un biennio in Italia in cui ha dimostrato grandi cose sia nel ruolo d'esterno che di seconda punta, è tornata nel campionato che l'aveva lanciato anni fa ed in cui aveva fallito. L'incontro col Klopp è stato il "turning point" della sua annata: il tecnico tedesco è stato in grado di valorizzare al meglio un giocatore maturo sia mentalmente che tecnicamente, che nelle praterie a disposizione in Inghilterra ha trovato finalmente il proprio terreno di caccia ideale. La stagione dell'ex Roma non ha bisogno di ulteriori commenti: fino ad oggi ha segnato 41 reti e fornito 13 assist, con un'incredibile media di 1 gol ogni 89 minuti ( praticamente un gol a partita ).
Oltre all'egiziano i reds possono contare su di una ossatura di tutto rispetto, formata da giocatori esperti come Jordan Henderson e Winjaldum, in grado di trascinare elementi che stanno disputando una grande annata come Firmino ( vitale al centro dell'attacco del Liverpool ) e Manè, ala estrosa e praticamente imprendibile in velocità. Senza dimenticare Virgil Van Dijk, in grado di non risentire per niente degli 80 milioni di Euro sborsati per il cartellino, dimostrando gara dopo gara di aver aggiunto solidità alla difesa.



Lato Roma le speranze di qualificazione passano dai volti noti di questa annata: partendo da Edin Dzeko, vero e proprio trascinatore in questa Champions League, passando per i sempreverdi De Rossi e Nainggolan, vere e proprie dighe a centrocampo, finendo con Manolas, eroe della serata del 10 Aprile, ed Alisson Beker, nuovo punto fermo della porta giallorossa, che più di una volta quest'anno ha tolto le castagne dal fuoco ai compagni.

Popolari

Chi è Yerry Mina?

| Francesco Lalopa | L'arrivo del giovane colombiano in blaugrana dal Palmeiras è la naturale prosecuzione del processo di rinnovamento della rosa per i catalani, iniziato con le firme di Paulinho e Dembelè in estate e di Coutinho in questa sessione invernale. Pronto a dare l'addio al Barcellona è Javier Mascherano, ormai giunto a fine carriera, in procinto di firmare con un club cinese. 

La conferma del patrimonio Guardiola

| Luca Balbinetti | Questo Manchester City è qualcosa che va oltre una semplice squadra, è la conferma che un allenatore con le sue idee e l'ambiente giusto attorno può portare avanti un'idea di gioco che qualche anno fa aveva del rivoluzionario, ora è semplicemente estasi, e merita di essere lodato, fin quando non risulterà estremamente banale farlo. 

The Toffees

Di Francesco Zamboni I soprannomi dell'Everton non sono noiosi e banali come quelli del tipo "The Blues".

Sull'addio di Marekiaro Hamsik

| rio_alve | La letteratura romantica ha già visto scrivere pagine e pagine sugli addii tra amati. Stazioni ferroviarie con immancabili e ottocenteschi sibili di vapore, porti del nord Europa con grandi transatlantici e poi fermate d’autobus, ascensori, pianerottoli e traslochi. La nostra storia invece parte da un campo di calcio e dal suo epilogo: Marek Hamsik non è più un giocatore del Napoli.