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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Eurosfidanti: Salisburgo

| Lele Aglietti |

Mentre la corsa alla Champions si fa sempre più agguerrita, la Lazio di Simone Inzaghi spinge forte l'acceleratore verso il doppio confronto con il Salisburgo di Marco Rose, storico profilo del Magonza.


Una squadra, quella austriaca, che spicca senza dubbio per il giovanissimo volto: nel 4-4-2 che il Salisburgo predilige, infatti, il solo centrocampo è sorretto da Diadie Samassekou e Xaver Schlager, rispettivamente classe '96 e '97. Il segreto che finora ha portato buoni frutti è certamente la complementarità dei due, uno dei grattacapi che più può preoccupare la squadra biancoceleste: entrambi i calciatori lavorano sul fronte difensivo e, nonostante non abbiano un fisico possente, sono abili recuperatori di palloni, ed entrambi allo stesso modo amano la fase di interdizione; ma, ecco il fattore di complementarità, mentre Schlager ha tendenze offensive e di spinta sulla trequarti, Samassekou lavora invece sulla mediana.
La squadra austriaca risulta aver subìto molto poco (grande dimostrazione è la capacità di aver mantenuto la porta inviolata nel match di ritorno contro il Borussia Dortmund agli ottavi): uno solo gol subito nella fase a gironi della competizione.
La solidità della squadra di Rose confrontata con i dati anagrafici è alquanto insolita. I veterani che compongono la vecchia guardia del Salisburgo (Ulmer, Walke e Berisha nella formazione tipo) sembrano aver dato il giusto apporto d'esperienza, tanto che la maturità dei giovanissimi, sia dal punto di vista tattico che dal punto di vista mentale è uno dei fattori più sorprendenti.


Per quanto riguarda la fase offensiva, invece, in avanti Dabour potrebbe creare non pochi problemi alla retroguardia di Inzaghi: il 25enne, da promessa dei Grasshoppers, ora sta registrando numeri importanti in questa stagione a Salisburgo, complici un bagaglio tecnico non indifferente e, soprattutto, la capacità di trovarsi spesso al posto giusto al momento giusto.


Attenzione particolare va data quindi alla freschezza della squadra di Rose, che difficilmente va in debito di ossigeno. Ma, allo stesso tempo, estrema importanza va data a quella che può essere un'arma a doppio taglio per gli austriaci: la frizzantezza fisica dei giovani del Salisburgo va di pari passo con la mentalità, che nonostante le varie prove di forza è ancora da testare appieno: Inzaghi dovrà esser bravo a fare leva su questo fattore, forte di avere uomini di grande esperienza.

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