| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana...
| Emanuele Onofri |
Ci siamo, questa sera a Baku si giocherà Chelsea-Arsenal, il centonovantottesimo incontro tra le due squadre, solo il terzo in ambito europeo, e varrà per la conquista dell’Europa League.
Entrambe le squadre sono giunte a quota sei finali di coppe europee giocate ed in particolare l’Arsenal è stato sconfitto per ben quattro volte su cinque, vincendo solo la Coppa UEFA ‘94 in finale contro il Parma. Torna invece in una finale europea il Chelsea che ha vinto le ultime due giocate: l’indimenticabile conquista della Champions con Di Matteo nel 2012 e proprio la finale di Europa League della stagione successiva, battendo rispettivamente Bayern e Benfica.
Questo trend di esperienze in finale sembra però invertirsi alla vigilia di questo match: l’allenatore dei Gunners, Unai Emery, è infatti l’allenatore che ha vinto più volte questa competizione, a parimerito con Trapattoni se consideriamo anche la vecchia coppa UEFA, ben tre volte infatti l’ha alzata al cielo da allenatore del Siviglia. Tutt’altra storia invece quella di Maurizio Sarri che solo dal 1999 all’età di quarant’anni è diventato allenatore a tempo pieno e oggi, a sessant’anni avrà per la prima volta la possibilità di giocarsi una coppa europea.
Sarà una partita alla pari e ci aspettiamo il solito ritmo altissimo delle finali di stampo britannico con due squadre che prediligono avere il pieno possesso del pallone piuttosto che giocare di rimessa. Il Chelsea si schiererà con il classico 4-3-3 con Kepa in porta, Marcos Alonso e Azpilicueta ai lati di David Luiz e Christensen, sostituto dell’infortunato Rudiger. Jorginho sarà il perno di centrocampo con Barkley e Kovacic, al quale è data una grande possibilità, mezzali; Hazard, probabilmente all’ultima in Blues, Giroud e Pedro comporranno il tridente offensivo. L’Arsenal risponde con l’ormai usuale 3-4-1-2 con Cech in porta, Monreal Koscielny e Sokratis in difesa, Mitland-Niles Xhaka Torreira e Kolasinac a comporre il robusto centrocampo con l’estro affidato ad Ozil, con Mkhitaryan che per problemi politici ha scelto di non seguire la squadra in Azerbaijan, che giocherà dietro alla coppia simbolo di questa competizione, Lacazette e Aubameyang.
Da segnalare le due partite nella partita: in maglia Blues al centro dell’attacco Olivier Giroud, per anni simbolo dell’Arsenal, con 180 presenze e 73 gol in maglia Gunners che stasera proverà a far gol al portiere dell’Arsenal Cech, che giocherà stasera la sua ultima partita tra i professionisti, avendo passato ben 333 partite a difendere la porta del Chelsea. In maglia Blues ha infatti raggiunto il punto più alto della carriera con la vittoria della Champions League nel 2012 e anche il più basso con l’infortunio nella stagione 2006-2007 contro il Reading a seguito di un forte scontro con la testa sul palo che è stata la causa del casco protettivo che indossa e che lo identifica in ogni partita dopo quel giorno.