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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Premier Europa League

| Emanuele Onofri |

La finale di Europa League del 29 maggio, così come quella di Champions, sarà all’insegna della Premier League, con Arsenal e Chelsea che si affronteranno in un derby di Londra dal panorama internazionale per aggiudicarsi la coppa, ormai vecchia amica per l’allenatore dei Gunners, Emery e ambita preda per Maurizio Sarri che per la prima volta affronta la finale di una competizione europea.



L’Arsenal supera addirittura con due vittorie l’insidiosissimo Valencia di Marcelino grazie ai suoi attaccanti: sette su sette infatti sono i gol segnati dalla coppia francese Aubameyang e Lacazette nella doppia sfida, quattro il primo, con tripletta nella partita del ritorno, e due per il francese ex Lione. L’Arsenal ha avuto anche la forza di rimontare, perché nonostante i due risultati finali piuttosto larghi (3-1 e 2-4) gli uomini di Emery sono andati sotto di un gol in entrambe le occasioni, soffrendo specialmente nei primi tempi le folate offensive di un’ottimo Valencia: salta all’occhio infatti la sofferenza dei Gunners nel primo tempo del Mestalla dove la difesa a tre ha traballato parecchio a causa del poco sostegno dei quinti di centrocampo (Kolasinac e Mitland-Niles) che si facevano sistematicamente saltare dalle catene laterali del Valencia portando soprattutto Guedes ad essere pericolosissimo in diverse situazioni.


Ancora più combattuta e finita al quinto calcio di rigore la sfida tra l’Eintracht e il Chelsea, conclusasi con il passaggio del turno da parte dei Blues. Partite diverse tra andata e ritorno: molto aperta la partita di andata con l’Eintracht dell'ottimo Hutter che nella bolgia della Commerzbank Arena aveva avuto una discreta supremazia territoriale con un Chelsea che si era reso comunque molto pericoloso con le sue strette trame di gioco trovando infatti il gol del pareggio. Il primo tempo a Stamford Bridge è stato invece un monologo della squadra di Sarri con l’Eintracht non pervenuto e fortunato che sia andato all’intervallo sotto solo di un gol. Gol rimontato invece in apertura di secondo tempo dalla stella nascente Jovic, in gol in entrambe le sfide. Finiti 1-1 anche i 90’ regolamentari si è andati ai supplementari dove ad avere una colossale occasione da gol con Haller per passare il turno è stato l’Eintracht fermato sulla linea di porta da un provvidenziale intervento di David Luiz.  

L’eroe della serata è uscito però dai calci di rigore perchè dopo l’errore di Azpilicueta, Kepa è riuscito a parare ben due rigori consecutivi (di cui uno bloccato con il ginocchio) e a portare il Chelsea in finale, finale che potrebbe essere l’ultima partita in maglia Blues per il marcatore del rigore decisivo, Eden Hazard, arrivato come sembra al termine della sua bellissima storia all’ombra del Big Ben. Insomma, per Sarri non è stata una stagione da buttare.

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